Attualita
sabato, 8 luglio 2023
08:00:00
Invecchiamento dell'imprenditoria agricola, l'Italia ai primi posti
Frammentazione della proprietà, mancanza di reti e servizi collegati al sistema agricoltura
L’Italia è tra i Paesi europei che registrano i maggiori tassi di invecchiamento dell’imprenditoria agricola. Occorre per questo incoraggiare i giovani a non abbandonare le zone rurali, sfruttando al meglio la loro propensione all’innovazione e allo sviluppo imprenditoriale sostenibile, promuovendo un ricambio generazionale e un’agricoltura tecnologicamente avanzata. In tale ottica nasce e si sviluppa Agricoltura 4.0; un modello che utilizzando tecnologie digitali in modo interconnesso consente di ottimizzare i processi produttivi, migliorandone la qualità e rendendoli più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.
Robot, droni, sensori di temperature e umidità, immagini aeree forniscono diverse tipologie di dati che attraverso una elaborazione intelligente sono in grado di creare informazioni utili, per generare valore economico, ambientale e sociale. E’ necessario per questo creare una classe di giovani agricoltori capaci di rispondere alle sfide digitali future senza restare schiacciati da chi vorrà detenere in maniera esclusiva le banche dati.
Ma vediamo quali sono i fattori frenanti per l’ingresso dei giovani in agricoltura: Frammentazione della proprietà, mancanza di reti e servizi collegati al sistema agricoltura, scarsa disponibilità di terreni da comprare o prendere in fitto, prezzi e tassi di acquisto elevati, richieste di ipoteche che un giovane non può offrire, una non equa distribuzione del reddito lungo tutta la tratta della filiera. C’è poi una realtà che viene fuori dai dati dell’ultimo censimento che indicano, negli ultimi dieci anni, una perdita del 20% delle aziende guidate da under 35, cosi come le aziende guidate da giovani under 40 non riescono a decollare. L’inserimento dei giovani in agricoltura diviene così una delle priorità della nuova Politica Agricola Comune entrata in vigore il 1° gennaio 2023.
Nella nuova Pac 2023 – 2027 c’è un obiettivo specifico per i giovani agricoltori che riguarda il ricambio generazionale; trattasi di un sostegno al reddito nella fase di avviamento per un massimo di 5 anni per 83,5 euro a ettaro in più qualora l’azienda è condotta da un agricoltore fino a 40 anni e di un sostegno al primo insediamento di 100.000 euro dietro presentazione di un piano aziendale agricolo, sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale. La Pac 2023 – 2027 si fonda su 10 obiettivi chiave: garantire un reddito equo agli agricoltori, aumentare la competitività, migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, combattere i cambiamenti climatici, tutelare l’ambiente, salvaguardare e il paesaggio e la biodiversità, sostenere il ricambio generazionale, promuovere la conoscenza e l’innovazione, proteggere l’alimentazione e la salute, sviluppare le aree rurali.
Ad obiettivi raggiunti si avrà una Pac più verde, equa, competitiva in cui conoscenza, ricerca e innovazione contribuiranno a rendere il comparto agricolo più giovane, intelligente e sostenibile.
Cataldo Colamartino