martedė 3 dicembre 2024




Ultimissime:


Attualita
mercoledė, 12  luglio 2023



08:30:00
“Mare Nostrum”: scrigno di biodiversità da salvaguardare
Goletta Verde, partita il giorno 30 giugno da Genova, per due giorni, è ormeggiata nel porto di Ventotene



 “Mare Nostrum” è il nome dato dai Romani al Mar Mediterraneo come dichiarazione di potere conquistato nel 67 a. c., grazie ad una flotta potente in grado di proteggere le rotte commerciali romane dai nemici dell’Impero. Nel periodo Nazional Fascista, il Mare Nostrum fu visto come mezzo di ritorno alla potenza del Sacro Romano Impero. Nel 2013 “Mare Nostrum” è il nome dato ad una vasta missione di salvataggio in mare, operata da Marina e Aeronautica Militare, per soccorrere i migranti, che in fuga dalle terre libiche cercavano di attraversare il canale di Sicilia, per arrivare in territorio Italiano o maltese.

“Mare Nostrum” è anche il nome del report che da 34 anni Legambiente pubblica sulla salute del nostro mare Mediterraneo, ed infine dal 2014, per aumentare la consapevolezza sullo stato di salute del Mare Nostrum e i suoi pericoli che lo minacciano è stata istituita, per l’8 luglio la giornata internazionale del Mediterraneo.

Mar Mediterraneo quindi sempre al centro dell’attenzione per la salvaguardia del suo scrigno di biodiversità, in cui vivono oltre 12 mila specie marine, ma non solo questo: il mar Mediterraneo, che significa “ Mare in mezzo alle Terre”, è luogo d’incontro di tre continenti, Europa, Nord Africa, Asia Occidentale che si affacciano sul mare, dando vita a luogo di grandi civiltà e di grandi mescolanze di culture, storie, religioni, economie di grani popoli come Sumeri, Babilonesi, Egiziani, Fenici, Greci, Romani. Un mare sempre sfruttato e mai tutelato, tanto da arrivare ai giorni nostri con mali sempre maggiori al ecosistema marino. A presentare un quadro piuttosto desolante sulla salute del Mediterraneo è il nuovo rapporto “Mare Nostrum” curato da Legambiente su dati delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto.  

Nel 2022 sono state rilevate a livello nazionale 13.229 infrazioni, quasi 1,8 violazioni per ogni km di costa, un repertorio di violazioni che vanno dalla cattiva gestone dei rifiuti e dei sistemi di depurazione agli scarichi in mare; dagli abusi edilizi alla pesca di frodo; dall’inquinamento da plastica  all’assalto al patrimonio della biodiversità. Non meno preoccupante è il livello di riscaldamento più rapido al mondo, fino a 0,12 gradi all’anno, in superficie. Nella speciale classifica, la maglia nera spetta alla Campania che nel 2022 ha fatto registrare 1245 reati, 26,3% del totale reati nazionali. In seconda posizione, lo scorso anno era in quarta posizione, la Puglia con 599 reati, 11,8% del totale nazionale, terzo posto per la Regione Lazio con 539 reati accertati, 11,4% del totale nazionale. Guardando le diverse classifiche che vengono sfornate in questi giorni appaiono subito delle contraddizioni.

Legambiente, ad esempio, pone nella classifica Bandiere Blu la Puglia al secondo posto come mare pulito assegnandole ben 22 Bandiere Blu e subito dopo con il suo report Mare Nostrum, sempre Legambiente, pone la Puglia ancora al secondo posto ma di una classifica speciale dei mari inquinati. A dissolvere il dilemma è la stessa Legambiente: le analisi di Goletta Verde hanno un obiettivo ben preciso che è quello di individuare le criticità dovute al cattivo funzionamento di depuratori dei reflui in specifici punti come foci, canali e corsi d’acqua , mentre per le bandiere blu e quindi per valori di buona qualità del mare, che varia da una a cinque bandiere blu, è necessario per le spiagge  possedere requisiti di educazione e formazione ambientale; gestione ambientale, servizi  e sicurezza, e buona qualità delle acque.

Si possono ottenere cosi tratti di costa con tassi di inquinamento alterati subito seguiti da tratti di costa perfettamente balneabili.  In ogni caso il valore da tener ben presente è la classifica redatta dai tecnici ARPAL a livello nazionale: per ogni regione sono state eseguiti 4000 campionamenti e 9000 analisi di laboratorio che hanno decretato come miglior mare d’Italia la Puglia, nel 99,8% dei punti controllati ha ottenuto la valutazione di Eccellente. Posto d’onore anche per Toscana e Sardegna entrambe posizionate al secondo posto con qualità eccellente nel 98,5 dei casi. Ma cosa si può fare pe salvare il Mare Nostrum, prima che sia troppo tardi?

Legambiente lancia cinque proposte: Costruzione, adeguamento e messa in regola dei sistemi fognari di depurazione; efficientare  la depurazione delle acque reflue; rafforzare e rendere più efficienti i controlli Arpal; regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi, promuovere politiche attive per la prevenzione e per la migliore tutela del mare e della costa. Goletta Verde, partita il giorno 30 giugno da Genova, per due giorni, è ormeggiata nel porto di Ventotene per poi ripartire alla volta di Ischia e quindi proseguire per giungere in Puglia il giorno 24 luglio a Brindisi. E quel giorno ne sapremo di più sulle condizioni del nostro mare e degli 800 km di coste.
 


Cataldo Colamartino



mare







Al Dimiccoli di Barletta impiantati i primi defibrillatori sottocutanei salvavita

Giù il muro di via Vittorio Veneto a Barletta, qui la sosta di bus