“Dopo la bellissima esperienza del gemellaggio nella parrocchia di Santiago de Riba (diocesi di Porto), possiamo incastonare la nostra GMG tra i due santuari mariani di Fatima e Lourdes. In una preziosa inclusione possiamo dire che ogni nostro giorno a Lisbona è stato vissuto sotto il manto della madre. Sotto la custodia e la testimonianza di colei che “si alzò e andò in fretta””. Così don Claudio Maino, responsabile della pastorale giovanile diocesana, commenta la conclusione dell’emozionante esperienza.
“A Fatima le abbiamo chiesto, nei giorni a seguire, di aiutarci ad incontrare il Figlio e farci scoprire la nostra perla preziosa. A Lourdes abbiamo ringraziato e affidato ogni singolo momento vissuto. Concludiamo questo diario con qualche risonanza dei nostri ragazzi raccolta a caldo nel pullman. Grazie ancora a tutti coloro che hanno seguito la nostra spedizione.
Antonella – “Ogni compagno di viaggio è un valore aggiunto al gruppo. Ognuno con la sua vita e la sua esperienza ha contribuito a rendere questo pellegrinaggio unico”
Davide – “La GMG per me è stata un viaggio e un’esperienza inaspettata, alla ricerca e alla scoperta della fede nella sua vera essenza, resa possibile grazie a chi mi ha spinto a farla e a tutti i nostri don che, nonostante le difficoltà, ci hanno accompagnato e hanno reso il tutto un ricordo indelebile nel mio cuore e nella mia memoria”
Claudia – “Mi porto via la gioia vera e la gratitudine dello stare insieme, sia con i compagni di viaggio che con tutte le persone provenienti da tutti gli angoli del mondo”
don Ruggiero – “Una cosa ha accomunato tutti noi: la fede in Gesù e la certezza che, a kilometri di distanza e in diversi modi, egli è capace di parlare ad ogni uomo rendendolo nostro fratello”
Giovanna – “Inizialmente non sapevo a cosa mi sarebbe servito, cosa avrei fatto, chi avrei incontrato, insomma tante domande e poche risposte. Sono quelle esperienze che vivi raramente e per questo riesci a cogliere appieno ogni piccolo gesto, silenzio, rumore, parola. Il clima di spiritualità saliva, lo percepivo, i primi brividi alla pelle, i primi occhi lucidi dopo una riflessione. La Presenza si faceva sentire, bastava solo sapere cogliere l’attimo, farsi trovare con il cuore libero e aperto, disponibile lasciando fuori ogni preoccupazione o dubbio. Il silenzio, le scene, gli argomenti di meditazione proposti hanno creato in me un vortice di emozioni, cresceva in me la voglia di essere protagonista ancora di più nella mia vita e sentivo il cuore sorridere”Gioacchino – “Durante la GMG ho innanzitutto provato un cambiamento interiore, grazie a cui sono diventato meno egoista di quello che ero alla partenza. Mi sono trovato infatti a condividere tutto con i miei compagni, portando anche la busta piena di cibo di Luca, che non riusciva a portare, nel cammino verso la spianata dove avremmo incontrato il Papa. Ciò che più mi ha colpito del discorso del Papa durante la Veglia è la metafora fatta con lo sport che più amo, cioè il calcio. Nel calcio, bisogna allenarsi per portare a casa una vittoria, così come nella vita bisogna mettere impegno per raggiungere un determinato obiettivo, affidandosi a Dio”
Damiana – “In questa esperienza di gioia, di condivisione, con tutti i giovani del mondo sono stata toccata da Dio durante una catechesi e il gruppo di studio perché ho capito che anche nel deserto posso trovare un albero fiorito, immagine di un Dio che mi ama e mi salva”
Annalisa – “GMG in una parola la descriverei come rivoluzione, una piroetta che non finisce mai, ma che bensì inizia. Nonostante la stanchezza, i sorrisi accompagnati ai piccoli momenti di tristezza e delusione, la GMG ti cambia. Un cambiamento integrale, che ti porta ad allargare gli orizzonti e magari anche ad aprire il tuo gruppo ristretto e a farlo diventare un grande gruppo. Il viaggio è solo l’inizio della nostra/mia crescita personale”.