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venerdė, 29  settembre 2023



08:00:00
“Antigone Opera Rock”: oggi in scena al Teatro Curci di Barletta
Uno spettacolo rock e poetico allo stesso tempo che mescola la tenerezza con la brutalità umana



Antigone Opera Rock”, la versione contemporanea dell’opera di Jean Anouilh, andrà in scena al Teatro Curci di Barletta venerdì 29 Settembre alle 21.15. Un appuntamento, organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con il Comune di Barletta, e dedicato alla diffusione dei risultati del progetto Hermes, finanziato dal Programma Interreg V-A Greece Italy 2014 - 2020.
 
Uno spettacolo rock e poetico allo stesso tempo che mescola la tenerezza con la brutalità umana, la bellezza con la psichedelia, che fa prevalere la dimensione visionaria dell’era contemporanea, con la regia di Enzo Toma e un cast tutto “made in Puglia”: Caterina Petrarulo in Antigone, Giorgio Consoli in Emone e Ismene, Franco Ferrante in Creonte e la Governante, la musicista Roberta Russo, in arte Kyotolp, interpreta il Coro in forma musicale. I movimenti di scena sono curati da Elisa Barucchieri, le musiche originali sono state coordinate da Reverendo, il light design di Carlo Pastore.
 
Antigone è ispirato alla tragedia di Sofocle e fu scritta nel ‘41, pubblicata nel ‘43, e rappresentata per la prima volta nel ‘44. Il dramma, composto durante l’occupazione nazista della Francia, rielabora il mito adattandolo alla situazione storica di quel momento, in cui milioni di giovani morivano e restavano insepolti senza che nessuno si prodigasse per loro. La lunga gestazione dell’opera, dovuta certamente alla guerra, ma anche al travaglio interiore dell’autore, va oltre la pur condivisibile ma semplice contrapposizione tra la legge morale, “degli dei, dei padri”, e la legge dell’uomo.

Molti conoscono già la vicenda narrata dell’Antigone. Creonte, re di Tebe, decide di non dare sepoltura al corpo di Polinice, reo di aver combattuto contro la sua stessa città, e emana un editto in cui minaccia la pena la morte per chi tentasse di seppellirlo. Antigone, sorella di Polinice, decide che la legge morale sia invece più importante della sua stessa vita e dà sepoltura al fratello e va incontro alla morte. Anouilh si attiene moltissimo alla traccia di Sofocle, ma è evidente nella sua scrittura, e addirittura nella sintassi, che ci siano tutti i germogli di quello che nel secondo dopoguerra vedrà contrapposte le generazioni dei “giovani” a quella dei “vecchi”.
 
Lo spettacolo, infatti, affronta la tematica del valore della diversità in contrapposizione alla “normalizzazione” spesso richiesta. In particolare pretende di declinare ed interpretare gli articolati linguaggi giovanili intrisi di valori più volte ignorati e incomprensibili per il resto della comunità. Atteggiamenti forse conformisti nel modo di vestire, nell’ascoltare musica, sono ed hanno in realtà un comportamento “ragionevole”, “maturo”.
 
Il testo e le sequenze dialogiche di Antigone sembrano evocare come dei quadri, le immagini di questi scontri, di queste battaglie interiori.

La regia di Enzo Toma, si muove, in questo scenario che incrocia, mescola, assimila la reggia di Creonte ad un campo di battaglia, tra suoni elettronici e industrial uniti a spoken music e luci telescopiche e impercettibili, con personaggi che si dilaniano nella propria e opposta umana follia.
 
 


Redazione



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