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venerdė, 6  ottobre 2023



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“Domenica di carta”: anche a Barletta aperti Archivi e Biblioteche
Presso la Sezione di Archivio di Stato di Barletta, dalle ore 9,00 alle 13,00 di domenica 8 ottobre



Si ripropone anche per il 2023 il progetto “Domenica di carta”, che prevede l’apertura di Archivi e Biblioteche statali ed è finalizzata a valorizzare l’importante patrimonio conservato negli Istituti del Ministero della Cultura. La data scelta delle Direzioni Generali Archivi e Biblioteche e diventata ormai un atteso appuntamento, è domenica 8 ottobre 2023.

È la “magia” che si ripropone grazie a “Domenica di Carta” con le innumerevoli iniziative che, distribuite in tutta la Penisola, accolgono studiosi e cittadini, adulti e bambini alla ricerca di fonti dirette. Un percorso affascinante alla scoperta della memoria del sapere attraverso documenti, fotografie, stampe, disegni e molto altro. Tesori sconosciuti che rendono ancora più avvincente il viaggio nel cuore della cultura che ha fatto grande il nostro Paese.

Ovviamente l’Archivio di Stato di Bari con le Sezioni di Barletta e Trani, non poteva esimersi dal partecipare all’annuale iniziativa e lo fa con tre mostre documentarie. Presso l’Archivio di Stato di Bari dalle ore 9,00 alle 13,00 di domenica 8 ottobre, sarà possibile visitare la mostra documentaria “Il filo nascosto. La tradizione tessile come fonte di arricchimento”.

Il percorso espositivo si svilupperà su due direttrici: da una parte la storia dell’impresa Contegiacomo di Putignano, che ha fatto della tradizione manifatturiera locale il suo punto di forza per diventare nel corso del Novecento un’eccellenza nel settore dell’abbigliamento; dall’altra l’esperienza dell’Ente Pugliese di Cultura Popolare, che ha reso il “saper fare” tessile uno strumento di educazione e di connessione con altri saperi, in particolare con la tradizione armena nella produzione di tappeti orientali.

Sarà possibile, inoltre, visitare l’edificio monumentale dell’ex Macello, oggi sede dell’Archivio, con visite guidate alla sala di studio e ai depositi, in cui sono custoditi oltre 28 km lineari di materiale archivistico, disposti su moderne scaffalature compattate.

Presso la Sezione di Archivio di Stato di Barletta, dalle ore 9,00 alle 13,00 di domenica 8 ottobre, sarà possibile visitare la mostra documentaria dal titolo coinvolgente “Radici ed Alberi – La genealogia del territorio”.

Con la mostra documentaria si è cercato di fornire, in maniera molto attenta, quello che vuole essere solo un piccolo vademecum utile a fornire i primi rudimenti per potersi addentrare nella fitta foresta della ricerca delle proprie radici. Di generazione in generazione, l’uso del cognome, prima di esclusivo “privilegio” dei nobili, si estende anche agli strati meno titolati della popolazione. Ma per parlare di una vera e propria democratizzazione dell’uso dei cognomi bisogna attendere le disposizioni che scaturirono dal Concilio di Trento del 1564 con le quali si impose ai parroci di approntare e tenere aggiornati i registri dei battesimi.

La genealogia ha radici antichissime e si basa sulla indifferibile norma che il nome viene scelto mentre il cognome no. È questa, per quanto ovvia, l’iniziale e fondamentale differenza tra gli elementi dei due ordini, quelli del sistema nominale e quelli rientranti nella più vasta famiglia dei cognomi. Il nome è il risultato di una scelta compiuta dai genitori di un nuovo nato, il cognome, al contrario, è piuttosto il risultato di un’imposizione e viene assunto obbligatoriamente in base a specifiche disposizioni di legge.

Presso la Sezione di Archivio di Stato di Trani, dalle ore 9,00 alle 13,00 di domenica 8 ottobre, sarà possibile visitare la mostra documentaria “Le pergamene raccontano”. Il lavoro di recupero del patrimonio pergamenaceo conservato presso la Sezione di Archivio di Trani, ha permesso di riportare alla luce una preziosa testimonianza dell’attività del territorio a nord di Bari che per molto tempo è stata ingiustamente ignorata dalla storiografia. Sono invece una fonte di aggiornamento rispetto alle vicende del medio evo e della storia moderna con fatti inediti che riguardano le controversie e i patti siglati tra le comunità ofantine, i cambiamenti territoriali in cinque secoli, i fondi, la toponomastica, i possidenti, le strade, le peculiarità culturali e commerciali, gli aspetti istituzionali, territoriali e amministrativi, il rapporto tra società e ambiente, la gestione delle risorse locali, gli insediamenti rustici, le piccole vie di comunicazione, i ponti, i mulini, le chiese e le strade.



Redazione



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