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Quanto è frequente l'overbooking in aereo?
Quella dell'overbooking è una pratica piuttosto comune tra le compagnie aeree



Con l’avvento dell’estate, uno dei primi pensieri che sovvengono spontanei nella mente di ognuno di noi riguarda proprio la pianificazione dell’itinerario delle proprie vacanze. Oggi più che mai, con le distanze culturali e comunicative ad essersi ridotte fino ad azzerarsi, gli individui si mettono in cerca di soluzioni efficaci per poter raggiungere destinazioni anche lontane in breve tempo e in sicurezza. In questo frangente, l’aereo si afferma come il mezzo di trasporto prediletto, vista anche l’accessibilità sempre maggiore che caratterizza le proposte delle compagnie low cost. Per quanto vantaggioso, comunque, l’aereo non è libero da problemi e imprevisti, compreso il famigerato fenomeno dell’overbooking.
 
Quella dell'overbooking è una pratica piuttosto comune tra le compagnie aeree, e implica la vendita di più biglietti rispetto ai posti disponibili su un volo. Questa strategia è adottata per compensare le perdite derivanti da no-show, ovvero i passeggeri che non si presentano all'imbarco. Tuttavia, quando tutti i passeggeri prenotati si presentano, la compagnia si ritrova a dovere gestire la situazione offrendo compensazioni (al riguardo, a titolo di esempio, segnaliamo l'articolo di Rimborsamitu.it sul rimborso per overbooking Ryanair), riprotezioni su voli successivi o altre soluzioni che tutelino i diritti dei passeggeri e al tempo stesso non abbiano un impatto negativo sulla reputazione della compagnia stessa.
 
Insomma, l’overbooking rappresenta un fenomeno decisamente avverso ed un grattacapo non di poco conto per i passeggeri che programmano di raggiungere la destinazione del loro viaggio – sia esso di lavoro o di piacere – anche in relazione al proprio itinerario. Questo fenomeno risulta poco controllabile dal punto di vista dei privati cittadini, spingendoli – ovviamente – nei confronti di soluzioni alternative e di tutele utili a fronteggiare simili imprevisti qualora dovessero avvenire. Nelle prossime righe, andremo a scoprire il dettaglio su come funziona l’overbooking e su quali sono i diritti dei passeggeri in presenza di questa specifica fattispecie.
 
Ecco come funziona l’overbooking: tutto ciò che c’è da sapere
Come già precedentemente accennato, parlare di overbooking significa fare riferimento alla vendita di biglietti in eccedenza rispetto al numero di posti disponibili effettivamente presenti a bordo del velivolo. Si tratta di una soluzione utile a tutelare la compagnia dall’eventuale mancanza di passeggeri paganti all’imbarco e, dunque, funzionale alla massimizzazione dei profitti. L’overbooking, però, è anche un’arma a doppio taglio.

Pur permettendo alla compagnia di sfruttare I posti già occupati dagli eventuali passeggeri non presentatisi all’imbarco, infatti, vendere un biglietto per un posto già preso potrebbe anche comportare la perdita non prevista da parte di uno dei due passeggeri qualora entrambi dovessero essere presenti. Data la diffusione sempre maggiore e, sopratutto in alta stagione, dei fenomeni di overbooking, molte assicurazioni di viaggio stanno coprendo questa evenienza grazie a delle specifiche garanzie, in grado di superare anche le direttive imposte dalla normativa di riferimento.
 
Overbooking: cosa possono fare i passeggeri? Info sui diritti e sulle responsabilità del vettore
Si è già fatto riferimento all’esistenza di alcuni diritti che, per legge, i passeggeri possono esercitare nei confronti della compagnia in presenza di fenomeni di overbooking. La normativa europea, infatti, pur stabilendo tacitamente la legalità dell’overbooking, definisce anche che le compagnie siano tenute a pagare un risarcimento nel caso in cui i passeggeri dovessero essere affetti dalle conseguenze di questa pratica.
 
In questo caso, l’ammontare economico dovrebbe essere proporzionato alla distanza tra il punto A e il punto B ricoperti dalla tratta stessa. Sotto ai 1500 km, dunque, le compagnie dovrebbero versare 250 euro al passeggero, 400 euro per le tratte interne ai confini dell’Unione Europea, ma superiori ai 1500 km e 600 euro per le extra europee. Inoltre, I passeggeri possono anche richiedere l’imbarco su un altro volo.
 


Redazione










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