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giovedė, 17  ottobre 2024



21:47:00
Starter - Il ricordo di Gaetano, Michele e Samuel. Ultras di tutta Italia uniti dal dolore
"Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo"



"La vita non è tolta ma trasformata…" Nasce da questa frase la consapevolezza che ciò che siamo resta anche dopo. Sarebbe stato inimmaginabile pensare che un giorno tutti gli ultras d’Italia si sarebbero trovati nello stesso luogo e nella stessa ora, insieme. Già. Perché non c’è colore che tenga dinanzi alla vita, al dono più prezioso di ognuno di noi. Questo aspetto ce lo testimoniano papà Antonio e suo figlio Gaetano. Il primo tifoso del Barletta. Il secondo del Foggia. Entrambi però uniti dal legame di sangue sì, ma anche dall’essere ultras. Ultras deriva dal latino ultra che significa più in là. È chi ha un attaccamento a dei colori che vanno oltre quelli che hanno tutti gli altri. È un modus vivendi.
Non c’è niente al mondo che li possa tenere lontani da quella fede, da quella squadra, sempre pronti a far sentire la loro voce, il loro sostegno, anche quando non ci sono più le forze. E immaginate tre ragazzi di 13, 17 e 21 anni che per questa passione, per questo amore, hanno perso la vita. Lo stadio Zaccheria per un momento è stato il luogo più silenzioso della terra. Le lacrime però sono diventate linfa vitale di un ricordo, di una metaforica cartolina da portare con sé per sempre. Di Gaetano, Samuel e Michele non vivrà solo il ricordo, non ci saranno solo striscioni: c’è l’amore, quello paterno, quello fraterno, quello di una seconda famiglia che sempre li farà rivivere.
Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo.
 
 


Giuseppe Schiavone










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