Attualita
mercoledì, 19 settembre 2018
19:35:00
Sanità, Mennea: “In Puglia occorre accelerare le stabilizzazioni e sbloccare il turnover”
Nella sanità pugliese, dopo aver stabilizzato 510 lavoratori, rimane infatti un piccolo esercito di precari
“Bisogna riservare lo stesso trattamento a tutti i lavoratori della sanità pugliese. Per questo è necessario accelerare le procedure per le stabilizzazioni nelle Asl in cui non sono state ancora attuate, come quella della Bat. Tuttavia, c’è anche un altro problema: esiste una categoria di infermieri precari che non rientra nelle stabilizzazioni, ma ha ugualmente maturato una notevole esperienza lavorativa e potrebbe lavorare fino all'espletamento delle procedure concorsuali, se solo si modificassero i termini del decreto Madia”. Lo dichiara il consigliere regionale Ruggiero Mennea, che ha presentato una mozione al presidente del Consiglio pugliese, Mario Loizzo, per impegnare il governatore Michele Emiliano e la Giunta pugliese a chiedere al Governo nazionale lo sblocco definitivo delle assunzioni del 2004, del turnover, della spesa vincolata dal piano di rientro e di tutti quei vincoli ministeriali che limitano l’azione regionale.
Nella sanità pugliese, dopo aver stabilizzato 510 lavoratori, rimane infatti un piccolo esercito di precari, che non rientrano né nella categoria degli infermieri vincitori e idonei del concorso targato Asl Ba (in tutto 1600 persone, da cui attingeranno tutte le Asl pugliesi) né tra i beneficiari del decreto Madia (ovvero quelli che hanno visto i propri contratti a termine rinnovarsi continuamente, perché presenti in una graduatoria di avviso pubblico per soli titoli o perché beneficiari del dpcm 06/03/2015, che hanno diritto alla riserva del 50% dei posti a concorso e sono esonerati dalla prova preselettiva al concorso). Questi sono spesso stati assunti per coprire dei posti vacanti e hanno maturato ben oltre due anni di lavoro, ma non rientrano appunto nei termini del decreto Madia.
“Secondo gli organi ministeriali competenti – prosegue Mennea – in base a dati non aggiornati all’attuale fabbisogno del personale, ma fermi a piante organiche del 2015, in Puglia ci sarebbero più infermieri rispetto alla media nazionale. Eppure gli ospedali pugliesi sono al collasso, con enormi difficoltà nel gestire i reparti e garantire l’assistenza ai pazienti, come nel caso dei tre della Bat dove non ci sono state ancora stabilizzazioni. Eppure, gli infermieri rappresentano – sottolinea - le figure intermedie che hanno il contatto diretto con i pazienti. Per questo, il presidente della Regione, che è anche assessore alla Salute, dovrà necessariamente chiedere al Governo di sbloccare le assunzioni, il turnover e tutti quei vincoli che impediscono alle Asl di avere il personale necessario a garantire un servizio assistenziale decente. Occorre un atto risolutivo definitivo, anche per evitare – conclude - che questi ragazzi non rimangano a casa, dopo aver maturato un’esperienza lavorativa importante, solo per cavilli burocratici e scelte che non si vogliono fare”.
Mariagreca Colamartino