Abbiamo appreso che il Ministro della Cultura Giuli, con una decisione che appare salomonica, avrebbe deciso di istituire la sede provinciale dell'Archivio di Stato sia a Trani che a Barletta in due articolazioni.
Un ibrido che certamente non soddisfa le legittime aspettative della città di Trani che, secondo la legge e lo statuto provinciale, è il polo culturale, giuridico, scientifico, finanziario e turistico della sesta provincia pugliese.
Una sconfitta per la città di Trani che è riuscita a resistere alle evidenti pressioni dei barlettani proprio per le ragioni di carattere storico e culturale che la contraddistinguono.
Abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco di Trani che comprendiamo ma non condividiamo.
La battaglia condotta dal comitato ha sicuramente raggiunto un risultato positivo e cioè evitare la definitiva perdita di questo presidio storico e culturale.
Ci preme ringraziare anche chi ha supportato le ragioni del Comitato a partire dal giugno del 2024 quando, in maniera scellerata ed ardita, un esponente dell'amministrazione comunale di Trani, pur usando il condizionale, consegnò a Barletta la sede dell'Archivio di Stato ed, in particolare, ringrazio l'On.le Mariangela Matera ed il gruppo di Fratelli d'Italia di Trani che hanno supportato la battaglia in sede ministeriale dove giacevano gli esposti presentati da tempo.
Ringraziamo, infine, tutti coloro che hanno combattuto in prima linea contro questo tentativo di scippo (parzialmente riuscito) tra cui Elio Loiodice e la Croce Bianca, Raffaele Covelli e il Movimento Civico Art.97, tutti i cittadini amanti della storia della nostra città, anche coloro che in limine temporis hanno sottoscritto l’ultima petizione.
Riteniamo che, una volta reso pubblico il decreto, il Comune di Trani debba valutare di adire la Giustizia Amministrativa impugnando questo provvedimento che viola evidentemente i principi alla base della sesta provincia pugliese.
Chiederemo al Sindaco un incontro proprio per valutare questa possibilità.
La battaglia continua.