Apprendiamo oggi che il Comune di Barletta intenderebbe concedere ad una nota insegna della grande distribuzione un terreno situato nella zona 167, ed esattamente in un’area insistente tra Via Barberini e via Giulini, per la realizzazione di un nuovo supermercato. Si tratta di un’operazione urbanistica frutto della composizione di un lungo contenzioso, legato alla vendita da parte di un privato di un’area adiacente al Castello Svevo, sulla quale era inizialmente previsto l’insediamento della medesima struttura commerciale.
Quel progetto, come è noto, suscitò una forte ondata di indignazione popolare, costringendo l’Amministrazione comunale a un passo indietro e alla successiva acquisizione dell’area per finalità di riqualificazione e tutela del patrimonio storico-architettonico.
Oggi quella vicenda sembra aver trovato un epilogo che riguarda direttamente la nostra periferia. Il Comitato della zona 167 prende atto con senso di responsabilità e spirito costruttivo di questa nuova destinazione d’uso, accogliendo la notizia con un atteggiamento di prudente ottimismo.
Se è vero che la riqualificazione della nostra zona è da anni in attesa di segnali concreti da parte del settore pubblico, confidiamo che questa iniziativa privata possa finalmente dare un impulso positivo. In particolare, auspichiamo che il progetto del supermercato comprenda:
- La realizzazione di un’area parcheggio accessibile alla cittadinanza anche nei fine settimana, utile sia per i residenti sia per chi raggiunge la zona per ragioni familiari o lavorative;
- La piantumazione di verde pubblico che sia finalmente degno di questo nome, con alberature vere, curate, e integrate in un disegno urbanistico armonico e sostenibile.
In una periferia che ha troppo spesso conosciuto abbandono, degrado e promesse non mantenute, ogni intervento deve rispondere a criteri di utilità, decoro e inclusività.
Il Comitato della zona 167 continuerà a vigilare e auspicabilmente a dialogare con le istituzioni e a farsi portavoce delle esigenze dei cittadini, affinché questa occasione non si traduca nell’ennesima operazione calata dall’alto, ma in un’opportunità concreta di rigenerazione urbana.