Attualita
sabato, 26 aprile 2025
13:43:00
L'ultimo saluto a Papa Francesco, il pontefice della pace
Il servizio di Amica9Tv
È il momento più toccante e solenne dove le spoglie mortali di Papa Francesco lasciano per l’ultima volta piazza San Pietro dove solo 6 giorni fa aveva impartito a tutto il mondo la benedizione Urbi et Orbi. Il 266° Pontefice della Chiesa Cattolica, eletto nel marzo 2013 ha raggiunto la casa del Padre alle ore 7:35 di lunedì 21 aprile. Nel suo testamento dona al Signore la sofferenza dell’ultima parte di vita per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli. Nell’Omelia del Cardinale Decano Giovan Battista Re le parole di Francesco: “Nessuno si salva da solo”. Di fronte all’infuriare delle tante guerre di questi anni, con orrori disumani e con innumerevoli morti e distruzioni, Papa Francesco ha incessantemente elevata la sua voce implorando la pace e invitando alla ragionevolezza, all’onesta trattativa per trovare le soluzioni possibili, perché la guerra – diceva - è solo morte di persone, distruzioni di case, ospedali e scuole. La guerra lascia sempre il mondo peggiore di come era precedentemente: essa è per tutti sempre una dolorosa e tragica sconfitta. “Costruire ponti e non muri” è un’esortazione che egli ha più volte ripetuto e il servizio di fede come Successore dell’Apostolo Pietro è stato sempre congiunto al servizio dell’uomo in tutte le sue dimensioni. Oltre 160 le delegazioni ufficiali giunte a Roma per onorare il Vicario di Cristo, emblematica la foto dei presidenti Trump e Zelensky nella Basilica di San Pietro, a margine del funerale, sperando che sia il primo grande passo per la Pace. Dopo il rito esequiale, le spoglie del Pontefice hanno raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore, lì dove riposeranno in eterno, tra la Cappella Paolina dove c’è la Salus Populi Romani e quella Sforza. Per la Puglia presente il Governatore Michele Emiliano e vice presidente della Conferenza delle Regioni “La Puglia, assieme a tutte le altre regioni italiane e al mondo intero, si sta stringendo attorno a Francesco, alla sua figura, alla sua memoria. In una giornata che assomiglia a quella del giudizio universale, ci sono persone da tutti i Paesi del mondo, si vedono cose che è impossibile vedere fuori da un contesto come questo. Quello che prevale dentro ognuno di noi è il dolore di questa perdita che ci auguriamo possa essere sopportata nel migliore dei modi”.
Giuseppe Schiavone