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09:36:00
Comitato 167: "Una piscina scoperta in una città di mare: missione compiuta!"
A nome di Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella



Apprendiamo con soddisfazione che l’amministrazione comunale, rispettando il programma imposto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha consegnato il cantiere per la realizzazione della nuova piscina comunale scoperta in via Velasquez, nel cuore della Zona 167.
Accogliamo, ovviamente, positivamente ogni investimento che voglia finalmente colmare l’annosa carenza di servizi nella nostra zona. Dopo anni di immobilismo, l’idea che la periferia possa diventare finalmente "città" è sicuramente una buona notizia.
Tuttavia, non possiamo esimerci dal sottolineare – con un pizzico di amara ironia – come a Barletta si riesca sempre a trasformare anche una buona occasione in una mezza occasione persa.
Realizzare una piscina olimpionica scoperta in una città che ha il mare (gratuito, immenso e ovviamente scoperto) sembra più una sfida all’intelligenza pratica che una vera risposta ai bisogni della collettività. Una struttura che, salvo clamorosi cambiamenti climatici, sarà utilizzabile per pochi mesi all’anno, rischiando di rimanere chiusa – e inesorabilmente soggetta a degrado – per tutto il resto del tempo.
Del resto, l’importante pare essere "spendere i soldi" entro le scadenze, più che spenderli bene. Se poi l'opera risponderà realmente ai bisogni della città e dei suoi cittadini… è un dettaglio secondario.
Non risulta nemmeno chiarito se almeno si stia predisponendo una copertura futura, che permetterebbe di trasformare questa piscina da “monumento all’estate” a struttura sportiva funzionante tutto l’anno. Ma si sa: pensare oggi per costruire il domani è un esercizio troppo ambizioso, soprattutto se basta una delibera e un nastro da tagliare per raccontare di aver "lavorato per il bene della città".
A rincarare la dose di scelte quantomeno discutibili, si aggiunge un altro caso emblematico recente: la realizzazione di un centro per l'infanzia a pochi metri da un asilo già in fase di costruzione, ignorando allegramente la curva decrescente della natalità, certificata poche settimane fa dall'Istat. Si costruiscono strutture per bambini che, numeri alla mano, saranno sempre meno. Ma l’importante, ancora una volta, è appaltare e inaugurare, lasciando al futuro (e a qualcun altro) il compito di spiegare perché queste opere resteranno semivuote.
Come Comitato della Zona 167, che sia molto chiaro, continueremo a vigilare e a chiedere che le opere pubbliche siano pensate per essere utili, durature e intelligenti e pretendere le risposte che stentano ad arrivare. Spendere soldi pubblici è facile; spenderli bene, evidentemente, è ancora un'arte rara.
 


Redazione










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