“I Barlettani protagonisti attivi della Storia Nazionale ed Europea”: dalle violenze squadriste dei primi anni Venti, alla partecipazione alla Marcia su Roma, agli antifascisti barlettani colpiti da provvedimenti di confino.
E' stato questo il filo conduttore dell'intervento di Roberto Tarantino (presidente onorario Anpi-Bat “Anna Mascherini e Francesco Gammarota”) nell'incontro pubblico “Il contributo di Barletta alla Liberazione” promosso e organizzato dal circolo di Sinistra Italiana “Franco Dambra”. Con l'evento svoltosi ieri sera presso la sede in via Fraggianni 9, Sinistra Italiana ha così inteso aderire alle iniziative e manifestazioni in occasione dell'80° anniversario della Liberazione nell'ottica di porre in evidenzia “come la Liberazione non sia solo un evento storico da commemorare, ma un patrimonio di valori quali democrazia, libertà, giustizia sociale e antifascismo rimarcando la necessità di una memoria attiva e consapevole, finalizzata ad un impegno costante contro ogni forma di discriminazione, disuguaglianza e negazione dei principi costituzionali.
“Avendo, sullo sfondo, le vicende della Storia nazionale ed europea – ha spiegato e raccontato Roberto Tarantino - abbiamo avviato un percorso di conoscenza delle vicende che toccarono direttamente Barletta: dalle violenze squadriste dei primi anni Venti, alla partecipazione alla Marcia su Roma, agli antifascisti barlettani colpiti da provvedimenti di confino. Abbiamo, poi conosciuto i nostri concittadini impegnati nella Guerra di Spagna su entrambi i fronti, quello del golpista Francisco Franco e quello delle Brigate Internazionali che difendevano la democrazia”.
E anora: “Nelle tragiche giornate che seguirono la proclamazione dell’Armistizio abbiamo parlato dei Barlettani che parteciparono attivamente agli eroici e sfortunati episodi di Resistenza militare, da Cefalonia a Porta San Paolo o che, in oltre 700, furono catturati dai nazisti, deportati e internati nei lager del Terzo Reich”.
I Barlettani protagonisti per la libertà e per l'Europa: “Quando si formarono le prime bande partigiane, almeno 300 Barlettani – soldati lasciati dal re e da Badoglio senza ordini e sbandati o emigrati al centro-nord in cerca di lavoro – scelsero di schierarsi dalla parte di chi combatté per liberare l’Europa dal nazifascismo: tra di loro anche 6 donne”. “Ci furono anche coloro che decisero di aderire alla Repubblica fascista di Salò – rivela Tarantino – tra questi ultimi, una barlettana che entrò nel Saf (il Servizio Ausiliario Femminile) e che fu molto attiva nella caccia antipartigiana, processata e condannata per i suoi crimini a 11 anni di reclusione”.