Attualita
venerdė, 21 dicembre 2018
18:55:00
Rinnovo contratto Guardie Campestri, Riglietti (Flai Cgil): “Zinni mente”
Il segretario generale della Flai Cgil replica al presidente dei consorzi di vigilanza campestre
“Le dichiarazioni del rag. Natale Zinni, presidente dei Consorzi di Vigilanza Campestre nonché presidente del Consorzio di Andria, ci lasciano del tutto sconcertati perché il presidente conosce bene la scadenza dell’ultimo CCL per i dipendenti dei consorzi di vigilanza campestre della provincia Bat e sa bene che risale al 31 dicembre 2013 e che ad oggi non è stato ancora rinnovato. Sono informazioni che conoscono tutti, anche lui ovviamente”. Replica così il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti, alle osservazioni a firma di Zinni comparse sugli organi di stampa il 20 dicembre scorso. “Certo non ci aspettiamo che il rag. Natale Zinni dica davvero come stanno le cose ma potrebbe almeno tacere invece di scrivere bugie. Ci stupiscono le parole che abbiamo letto sui giornali perché Zinni ‘mente sapendo di mentire’ e si arrovella attorno ad un ragionamento reazionario dai toni arroganti nei confronti di questo sindacato per non spiegare nulla. La verità, caro presidente Zinni, è che quel contratto è scaduto ed i lavoratori aspettano che venga rinnovato da anni e non può essere certamente lei a decidere se la Flai Cgil andrà alla mobilitazione generale dei lavoratori. Piuttosto, si preoccupi di convocare il tavolo per il rinnovo del CCL, invece, di dire a mezzo stampa, che l’intera Federazione è pronta ad affrontare la mobilitazione dei lavoratori. Infine, presidente voglio ricordare a lei e chi dovesse averlo dimenticato che il contratto sottoscritto nella notte del 4 agosto 2011 è frutto di buone e corrette relazioni sindacali con chi a quel tempo rappresentava la Federazione e che aveva capito quanto era importante rinnovare un CCL, non solo per la fondamentale componente economico-salariale ma anche per il miglioramento della parte normativa e di tutte le tutele in essa contenute”, conclude Riglietti.
Francesco Zagaria