Attualita
giovedė, 7 febbraio 2019
13:07:00
Compie 60 anni il ponte Barbarisco
Ripercorre la storia il giornalista Nino Vinella
Da sabato 16 febbraio, e per molto tempo ancora nei prossimi anni, dovrà sostenere il maggiore impatto del volume di traffico durante il cantiere per l’eliminazione del passaggio a livello di via Andria. Fra cronaca, attualità e storia, sessant’anni fa, domenica 8 febbraio 1959, veniva inaugurato in un bagno di folla a Barletta “il ponte di Barbarisco”, oggi conosciuto come “sottovia Alvisi” dal nome del sindaco Isidoro Alvisi, popolarissima ed amatissima figura politica scomparso pochi mesi prima. La nota storica del giornalista Nino Vinella.
“Fu un’opera fondamentale per il successivo sviluppo urbanistico della città, finanziati con i fondi della Cassa del Mezzogiorno (come altri lavori pubblici di quegli anni a Barletta, compreso l’Antiquarium a Canne della Battaglia inaugurato il 20 aprile dell’anno precedente da Aldo Moro, ministro della pubblica istruzione) che finalmente rompeva l’isolamento del quartiere di Borgovilla dal centro abitato grazie ad una infrastruttura stradale capace di scavalcare la ferrovia passandoci sotto anziché varcare i tanti passaggi a livello esistenti. Un problema di sempre, con il qualeBarletta si è inutilmente confrontata per questi ultimi sessant’anni, a parte il cavalcaferrovia fra via Imbriani e via Canosa inaugurata nel 1993…
Giornata memorabile per Barletta, in un anno che sarebbe poi passato alla tragedia del 16 settembre 1959 con il crollo di Canosa (58 morti e dodici feriti). La cronaca di quella giornata, comparsa il successivo lunedì nell’edizione regionale su “La Gazzetta del Mezzogiorno” in apertura di pagina, ci viene anche restituita dalle pagine del libro “Nostalgia di Barletta” da parte del compianto Pietro Digaeta in toni e contenuti da favola moderna.
“E venne il giorno tanto atteso dalla cittadinanza, quello della solenne cerimonia inaugurale della importante struttura. Fu per Barletta, quello, il tempo delle più prestigiose realizzazioni del dopoguerra (la teleferica per il trasporto del sale dalle vicine Saline di Margherita di Savoia al suo porto e il collegamento della frazione di Montaltino con gli impianti dell’Acquedotto Pugliese, che significava dare finalmente l’acqua potabile a quella gente, fino allora un pò trascurato) e ciò grazie al costante, fattivo e paziente interessamento di alcuni dei suoi più autorevoli uomini politici dell’epoca. Una triade di nomi illustri per ogni barlettano di buona memoria: Casardi, Monterisi e Alvisi, tutti militanti nella Democrazia Cristiana.
Dopo i rituali convenevoli svolti nella sala della Biblioteca comunale, ove il sindaco avv. Giuseppe Palmitessa ebbe parole di gratitudine e di elogio per l’opera svolta dall’on. Raffaele Pio Petrilli, Presidente del Consiglio di Stato (intervenuto alla manifestazione), nel seguire scrupolosamente la pratica nel suo iter burocratico-amministrativo, e la consegna di una medaglia d’oro, voluta dalla Giunta comunale, all’illustre ospite, il corteo, composto principalmente dal rappresentante del Governo, dal sindaco e dall’Arcivescovo mons. Reginaldo Addazi, avvenuto il taglio del nastro inaugurale, cerimonia impreziosita dall’intervento della distinta signora Tatina Scuro Alvisi, vedova dell’illustre scomparso, in funzione di madrina, si avvia tra due fitte ali di popolo, grato e plaudente, verso i due ingressi del sottovia per lo scoprimento di altrettante lapidi commemorative dalle epigrafi alquanto concise.”
Redazione