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martedė, 9  luglio 2019



18:06:00
IPSIA 'Archimede' nelle grandi officine di Rimini
Lezioni di manutenzione auto per gli studenti dell'Istituto di Barletta-Andria



“Esperienza di vita a tutto tondo!”“Occasione fantastica”. Ed ancora, per entrare nello specifico, “Manutenzioni e riparazioni mai riportate sui libri!”  oppure “Impossibile da vedere  a scuola!”. Sono alcune didascalie dei reportage fotografici circolati nelle chat e nelle social storie di 15 ragazzi, di terzo e quarto anno,  dell’ indirizzo “Manutenzione ed Assistenza Tecnica” dell’Archimede di Barletta, per dare un’idea dell’esperienza vissuta a Rimini in alcune grandi officine.

E ciò all’interno del percorso di potenziamento di alternanza scuola/lavoro in ambito interregionale “formazione in situazione” modulo: “Meccatronica e Diagnosi dei veicoli”: 120 ore di stage, lavorando per 3 settimane 8 ore al giorno dal lunedì al venerdì.

Precisano i tutor accompagnatori, i professori  Giacomo Caporusso e Marco Landriscina,  che tale opportunità «è stata possibile soprattutto grazie ai fondi europei relativi all’ “AVVISO 9901 del 20/04/2018 - FSE – Potenziamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro Seconda edizione - misura PON: 10.6.6A -FSEPON-PU-2019-60 - Formazione in situazione”». Ma senz’altro grazie, aggiungono gli stessi, «all’efficienza progettuale ed organizzativa in capo alla dirigente scolastica Anna Ventafridda che è riuscita ad offrire agli studenti un prodotto formativo di qualità superiore rispetto a quanto avrebbero consentito i soli fondi europei».

Le attività di stage sono state svolte presso le seguenti aziende del settore della meccanica degli autoveicoli: Assoform Romagna Scarl, Ricci Uno Srl, Medicar Officina, Andreini Motori Srl, Pandolfini Otello e Figli Snc, Circolo Motociclistico Snc, Forti Snc Forti Giancarlo e C., Medicar Officina, Andreini Motori Srl, Bedetti e Cirillo Srl, Rapid Car Srl, diverse delle quali in ruolo di centri autorizzati per l’assistenza tecnica di noti marchi automobilistici italiani ed esteri.

E, se in apertura, per entrare nel tema, quasi per un sorta di imprinting giornalistico, si è dato spazio  alle didascalie e agli slogan dei ragazzi coinvolti, ora pare opportuno farli parlare per cercare di afferrare per quanto possibile la portata della loro esperienza riminese.

«Sono riuscito a comprendere  - esordisce Soldano Francesco - cos’è il mondo del lavoro e a capire quale sarà il mio futuro. Poi la città di Rimini per noi giovani è il massimo del divertimento. Un connubio lavoro/svago perfetto!».Fabio Lopetuso insiste sull’organizzazione aziendale ivi trovata:  «Ciò che mi ha più colpito è stato il modo di lavorare dei dipendenti dell’azienda». Sulla stessa lunghezza d’onda si attesta Walter Schiavo: «E’ stata un’esperienza molto particolare che ha permesso a tutti di capire com’è il mondo del lavoro, come funziona e quali sono le abitudini giornaliere da rispettare. Da riprovare». Francesco Allegretti, tra l’altro, fa riferimento alla diagnostica elettronica dei motori, frontiera sempre più in espansione nella manutenzione degli autoveicoli: «L’esperienza di Rimini mi ha fatto mettere in pratica ciò che ho imparato durante l’anno scolastico completando così il mio percorso formativo. La cosa più interessante per me è stato imparare a fare la diagnosi grazie ai dipendenti della Forti». Mentre Tommaso Balestrucci ritiene opportuno dare più rilievo ai ringraziamenti: «Ringrazio la scuola,  Assoform Romagna e la comunità europea per averci concesso questa possibilità di alternanza scuola lavoro».

I docenti Caporusso e Landriscina  ritengono  l’esperienza vissuta a Rimini un’opportunità di crescita unica per giovani, che, per diversi motivi sono impossibilitati ad uscire dalla loro città, dalle cure della famiglia, dal comfort di casa e dalla realtà scolastica: «Nel giro di pochi giorni si passa dal fare la sveglia al ragazzo nella sua stanza,  a vederlo già pronto a far colazione, dall’ accompagnarlo in azienda ad essere condotti nel centro città e dal sentirlo parlare di incomprensioni con i professori a discutere di diverbi con clienti».

         In queste esperienze il sapere tecnico del docente cede marcatamente il passo alla competenza educativa di un gruppo di adolescenti che spesso non è mai stato in un hotel, non ha mai sentito un accento diverso da quello del suo paese e non ha mai capito quanto importante fosse attraversare la strada sulle strisce pedonali e che soprattutto non ha mai conosciuto un ambiente di lavoro con le sue gerarchie e le sue regole.

«E’ stato importantissimo – aggiungono -  in questo caso l’intervento di mediazione del tutor aziendale Marco Giovannini della Assoform che, in completa sintonia coi tutor scolastici, ha curato l’inserimento aziendale di ciascun ragazzo, ne ha monitorato lo stage ed ha anche accolto i complimenti nei confronti di diversi studenti per la loro correttezza e per quanto la famiglia e la scuola siano riuscite a contribuire allo sviluppo di “piccoli uomini”».

         A conferma della riflessione dei due docenti, giunge, quasi last minute, la testimonianza dello studente Alfonso Colucci :«Grazie alla scuola abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad una esperienza utile sia in ambito lavorativo che sociale: gestirsi i soldi, lavarsi la biancheria, dormire quasi ben tre settimane con ragazzi in stanza che potevano già conoscersi o presentarsi come prima volta, comportarsi in modo civile per strada, sono tante le responsabilità che abbiamo assunto. Ringrazio i genitori per averci mandato, la scuola per aver organizzato questo pon e infine i professori che ci hanno sopportato in questa esperienza avendo pazienza  loro pazienza e rendendosi disponibili. È stata un'esperienza fantastica!».

 



Francesco Zagaria



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