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domenica, 12  luglio 2020



08:30:00
Villa Bonelli a Barletta: patrimonio artistico e sociale in stato di abbandono
Presidente Magliocca: «Una condizione che disonora la cittadinanza perché tacere significa condividere»



"La Villa Bonelli è l'unico polmone verde della città e in quanto tale va tutelato e garantita la sua funzione pubblica. Valorizzare quel sito significa individuare le risorse per restaurare con urgenza l'edificio e progettare un uso innovativo e condiviso che metta al centro la fruizione più ampia possibile da parte della collettività".
 
Parole che incitano alla salvaguardia di un patrimonio artistico e sociale, parole che rappresentano l’attitudine a voler cambiare le cose, a migliorare la condizione di stato di abbandono nel quale è attualmente Villa Bonelli. Sono le parole del consigliere comunale Carmine Doronzo, pubblicate sulla sua pagina facebook per riportare alla memoria di tutti i cittadini il ricordo di una villa che all’epoca splendeva e viveva di luce propria.
 
Caduta nel dimenticatoio insieme all’ex scuola rurale di Borgo di Montaltino, nonostante la rivalutazione della villa fosse state inserita nel programma di candidatura del sindaco Cannito. Ci si appella anche al perché non fu più portato a termine il bando del progetto “Cammini e percorsi” promosso da Unibact e Mit, approvato dalla Giunta comunale, sindaco Cascella.
 
Diversi punti interrogativi rimasti in sospeso mentre gli anni passano e la villa continua a rimanere in uno stato di deterioramento e abbandono, lontana dai “riflettori” del paese e dei cittadini stessi. Spazi verdi e ampi che potrebbero ospitare nuove iniziative culturali, teatrini o attività sportive volte al pubblico, alla comunità, evitando grandi fonti di privatizzazione per un luogo che dovrebbe appartenere a tutti i civis.
 
Sotto la vigilanza della sezione barlettana della Società di Storia Patria per la Puglia, la presidente Antonietta Magliocca rivolge le sue attenzioni alla situazione precaria in cui versa Villa Bonelli, rivolgendo il suo pensiero, in una lettera aperta, all’amministrazione comunale e ai cittadini stessi di Barletta.
 
«Da qualche tempo gli organi di informazione diffondono notizie, suggerimenti circa alcuni beni architettonici e artistici del nostro patrimonio cittadino: alcuni sono però sfuggiti all'attenzione dell'amministrazione comunale che avrebbe dovuto esercitare su di loro il diritto di prelazione, altri vertono in condizioni di spaventoso degrado. Tale è la villa Bonelli. Una condizione che disonora la cittadinanza perché tacere significa condividere; laddove, invece, bisognerebbe assumere consapevolezza che è doveroso tutelare tutto quanto è bene comune, bene della comunità», reclama Magliocca.
 
Arte e storia che convergono in un unico luogo. Non c’è da meravigliarsi se ci si batte per una causa culturale come questa, affinché venga ripristinato il valore dovuto alla villa. È quanto accaduto durante il consiglio comunale di questa mattina, con l’intervento di Doronzo che recrimina la bellezza storica di un luogo che lentamente perde il suo fascino e il suo ruolo sociale.
 
Quali iniziative stia prendendo l’amministrazione comunale, quale strada si stia decidendo di intraprendere per risollevare l’edificio storico – palazzo Bonelli – e come si possa salvaguardare la villa stessa. Questi i dubbi e le domande volte all’Assessore Lucia Ricatti per le manutenzioni urbane.
 
Una delibera di giunta ancora non presente, ha messo in luce Doronzo durante il consiglio, durante il quale ha mostrato come un concorso di idee pubblico possa essere un buon primo step per valorizzare e tutelare il patrimonio artistico, storico e sociale del paese.
 
Progetti poco tangibili al momento che potrebbero causare la rovina di un paesaggio idillico e la perdita di un sito architettonico secolare. All’amministrazione le nostre speranze.



Foto realizzata da Massimiliano Cafagna
 


Redazione



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