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venerdė, 16  ottobre 2020



09:00:00
A Barletta la missionaria Lucia Corcella renderà il suo grazie al Signore
Per l'occasione in alcune parrocchie si svolgerà una “Settimana di animazione missionaria e vocazionale”



Renderà il suo grazie al Signore il 25 ottobre 2020, a distanza di 25 anni dalla professione definitiva dei voti in povertà, castità e obbedienza. Lucia Corcella, nata a Barletta il 12 luglio 1965, Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe, si è consacrata a Dio il 27 novembre 1994.

Per l’occasione, a Barletta, in alcune parrocchie si svolgerà una “Settimana di animazione missionaria e vocazionale” sul tema «“Li chiamò perché stessero con Lui e li mandò ad annunciare" (cfr Mc. 3,13-14)», secondo il seguente programma:

DOMENICA 18 OTTOBRE – Parrocchia S. Giacomo Maggiore

Annuncio della Settimana Vocazionale durante le sante messe

  • Ore 8,30 – 10,00 – 11,00 – 19,00

LUNEDI 19 OTTOBRE – Parrocchia S. Agostino

  • Ore 19.45, Centro di ascolto biblico e testimonianza di Lucia

MARTEDI 20 OTTOBRE – Parrocchia dell’Immacolata

  • Ore 19.45, Vespri testimonianza di Lucia

MERCOLEDI 21 OTTOBRE – Parrocchia S. Benedetto

  • Ore 19.45, Santo rosario animato e testimonianza di Lucia

GIOVEDI 22 OTTOBRE – Parrocchia Spirito Santo

  • Ore 19.45, Veglia di preghiera e testimonianza di Lucia

 VENERDI 23 OTTOBRE – Parrocchia S. Filippo Neri

  • Ore 19.45, Adorazione eucaristica e testimonianza di Lucia

Parrocchia S. Agostino

  • Ore 20,45, Incontro dei giovani con testimonianza di Lucia, segue momento fraterno

SABATO 24 OTTOBRE – Parrocchia S. Giacomo Maggiore

  • Ore 19,00, santa messa, con breve riflessione da parte delle Missionarie dell’Immacolata P. Kolbe  

DOMENICA  25 OTTOBRE – Parrocchia S. Giacomo Maggiore

  • Ore 19.00, santa messa presieduta dall’Arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo e 25° di consacrazione a Dio di Lucia

«Ho conosciuto – dichiara Lucia Corcella in una testimonianza pubblicata mensile diocesano “In Comunione” -   le missionarie all’età di 14 anni, quando ho cominciato a frequentare un laboratorio di cucito, dove andavo nel pomeriggio dopo i compiti, perché mia madre voleva che imparassi a cucire. Ci sono andata per accontentarla e vi  ho trovato un ambiente bello, sereno;  la titolare, Serafina Morelli, ci trasmetteva saldi valori umani e cristiani, ci insegnava oltre al cucito, “l’arte” di essere vere donne. Fu lei a invitare me e altre ragazze agli incontri che le missionarie organizzavano presso la loro casa a Bari. Le prime volte ci sono andata per “curiosità”, ma sono stata subito colpita dalla loro serenità e accoglienza gioiosa. Le testimonianze delle loro esperienze missionarie mi affascinavano, sentivo che mi dilatavano il cuore e che mi facevano sognare. In questi incontri mensili ho potuto incontrare altri giovani e ho imparato a conoscere Maria, la madre di Gesù, e la figura di san Massimiliano Kolbe.

Nel frattempo ho “scoperto” che Serafina era anche lei una missionaria, uno strumento prezioso attraverso cui il Signore mi aveva raggiunta. (la secolarità del nostro Istituto si esprime anche nelle diverse modalità in cui si può vivere la consacrazione a Dio: da sole, nella propria famiglia, in gruppi di vita fraterna).

Ho continuato a frequentare gli incontri presso le missionarie e a partecipare agli esercizi spirituali estivi presso la sede centrale in provincia di Bologna, vincendo le resistenze di mio padre che non voleva lasciarmi andare. Sono riuscita a convincerlo e così insieme ad altre ragazze sono partita. Arrivate a Borgonuovo (Bo), al Cenacolo Mariano, ho avuto la sensazione di essere arrivata in un altro mondo… silenzio, ordine, tanto verde e tante donne giovani (le missionarie) che ci accoglievano con un gran sorriso e tanta gioia.

Mi sono inserita un po’ a fatica in questa realtà, soprattutto per il silenzio che regnava e che mi faceva paura.  Nonostante questo strano impatto, ho vissuto l’esperienza degli esercizi in un clima fraterno e piacevole. Durante quella settimana ho avuto la grazia di conoscere padre Luigi Faccenda, fondatore della nostra Famiglia consacrata, francescano conventuale, una persona carismatica, creava da subito un’empatia che ti coinvolgeva. Mi sono sentita accolta, ma anche - non esagero -  mi sono sentita “scrutare” nell’intimo del mio cuore; io che ero, anche se ribelle,  abbastanza timida, mi sono ritrovata a parlare di me,  come se lo conoscessi da tempo, ho avuto con lui lunghi dialoghi e si è creato un legame che è continuato negli anni, anche attraverso  la corrispondenza. Per me è stata una figura paterna e determinante. Un vero padre.

In quel periodo è cominciato per me un nuovo cammino che mi ha condotta, dopo alcuni anni e un lungo tempo di discernimento, ad una particolare scelta vocazionale».



Redazione



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