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martedė, 5  dicembre 2017



10:34:00
Canne della Battaglia, intitolazione a Sabino Castellano
Il piazzale dell'Antiquarium porterà il suo nome



“E' importante recuperare la memoria dell'attività appassionata con cui nel 1920 l'allora giovane Sabino Castellano in quest'area cominciò a cercare le tracce di uno dei più tragici eventi della storia”. Così il sindaco Pasquale Cascella alla cerimonia di intitolazione del piazzale antistante l'Antiquarium di Canne della Battaglia al concittadino iniziatore dei lavori di scavo nel sito archeologico, alla presenza di una folta delegazione della famiglia Castellano, tra cui i figli Carlo, Gianna e Costanza, della dottoressa Eugenia Vantaggiato per il Polo museale per la Puglia, della dottoressa Miranda Carrieri, direttrice dell'Antiquarium, della professoressa Antonietta Magliocca, presidente della sezione locale “S. Santeramo” della Società di Storia Patria per la Puglia, del consigliere regionale Ruggiero Mennea e di diverse rappresentanze militari, delle associazioni culturali e archeologiche del territorio. “Quell'impegno così determinato e coinvolgente - ha continuato il sindaco - ha contribuito a far emergere le prime tracce della Cittadella medioevale che, però, conserva chiaramente i segni del periodo romano. E' stato l'inizio di una avventura che ha condotto a una continua 'scoperta' dell'importanza del sito archeologico e della storia della battaglia di Canne. Adesso che l'Antiquarium è stato finalmente completato e l'area è gestita dal Polo museale pugliese, l'auspicio è che lo spirito che mosse Sabino Castellano, che allora permise di riscoprire un patrimonio che sembrava perduto, animi la necessaria collaborazione tra le istituzioni e le espressioni sociali per la valorizzazione dell'area. Oggi, tutti insieme, possiamo porci l'obiettivo di recuperare tutta intera la memoria del ruolo storico, archeologico e culturale di Canne”. “E' un momento significativo - ha affermato la dott.ssa Vantaggiato che con la dott.sa direttrice Carrieri ha accolto gli ospiti - perché lo Stato, la Regione, il Comune di Barletta e le associazioni hanno dimostrato che quando tutte queste forze si uniscono nell'impegno, è possibile affrontare e risolvere problematiche annose. Molto resta da fare per l'accessibilità viaria, la conoscenza e l'informazione, ma già il sito archeologico sta recuperando la sua attrattività come fiore all'occhiello di questa parte del territorio, insieme a Castel del Monte e ad altre preziose testimonianze storiche e artistiche”. La presidente della sezione locale di Storia Patria, Antonietta Magliocca, ha tenuto a ricordare come Castellano sia stato uno dei fondatori dell'associazione e uno dei soci più attivi. Nel suo intervento, invece, Carlo Castellano ha raccontato a nome della famiglia come il padre descriveva il periodo dei primi scavi e il suo legame con Barletta dopo aver lasciato la città natale: “Non era un archeologo di professione, ma l'amore per le sue origini gli ha permesso di coltivare quell'impegno per tutta la vita. Per questo, come famiglia, abbiamo deciso di donare al Comune di Barletta l'originale della sua tesi di laurea e tutta la documentazione in nostro possesso affinchè le nuove generazioni possano conoscerne l'opera”. E come in un ideale passaggio del testimone, l'incontro si è concluso con una visita del sito archeologico guidata dai giovani alunni “Apprendisti Ciceroni” del FAI e del progetto “Archeologia” della scuola secondaria di primo grado “De Nittis” impegnati nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio.


Redazione










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