Limitare gli spostamenti alle persone che hanno più di 70 anni. È questa la proposta avanzata durante l’incontro tra Governo e enti locali in vista del nuovo Dpcm mirata alla tutela in modo rigoroso degli anziani dal rischio di contagio.
“Tutelare gli anziani non significa isolarli bensì attuare programmi per difenderli” afferma il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo, che continua “è fondamentale intendere che isolamento e solitudine non sono sinonimi”.
L'isolamento, emotivo e spaziale, è un fattore di rischio importante per problemi mentali come ansia e depressione, fenomeni dovuti alle restrizioni sociali e limitazioni di movimento. Uno dei problemi che accomuna gli anziani è il ritiro sociale e l’esclusione dalle relazioni familiari che può dunque minare il loro senso di sicurezza e la loro salute psicologica.
“È necessario ricordare che oltre alla salute fisica l’emergenza che stiamo vivendo può avere un forte impatto a livello psicologico sull’anziano e può aggravare disturbi psicologici pre-esistenti” continua Gesualdo. “Se da una parte l’isolamento può servire a tutelarli dal punto di vista della salute fisica, dall’altra rischia di minare il loro stato psicologico”.
Gli anziani che vivono in un clima di affetti sociali mostrano bassi livelli di solitudine e manifestano sempre meno il rischio di depressione. Al contrario, gli anziani che non godono delle stesse relazioni sembrerebbero più inclini a presentare segnali di solitudine e a sviluppare sindromi depressive.
“Un supporto psicologico e a un’assistenza domiciliare possono aiutare gli anziani a gestire e tollerare al meglio questa situazione ma il contatto con gli affetti familiari, seppure con le dovute precauzioni, è fondamentale per il mantenimento di un buono stato di salute psico-fisica dell’anziano” conclude Gesualdo.