Attualita
lunedė, 28 dicembre 2020
07:30:00
Viaggiatori stranieri a Barletta nel Settecento: un nuovo capitolo
Li accompagnava un famoso pittore vedutista Ducros
Nell’aprile del 1778 giunsero a Barletta quattro viaggiatori olandesi, Willem H. van Nieuwerkerke, Willem C. Dierkens, Nathaniel Thornbury e Nicolaas T. Hove, il primo dei quali scrisse il diario di viaggio. Li accompagnava un famoso pittore vedutista, Louis Rodolphe Ducros (1748 - 1810), svizzero, vissuto a Roma dal 1777 al 1792. La comitiva si impegnò in un lungo viaggio attraverso l'Italia meridionale, la Sicilia, Malta, Gozo, poi ancora la Sicilia per tornare a Napoli via mare. Ducros realizzò durante questo viaggio più di trecento disegni e acquerelli , oggi conservati nel Rijksprentenkabinet di Amsterdam.
23 [aprile 1778]. Giriamo per la città. È molto grande, ha qualche palazzo di bell’aspetto, sebbene di gusto gotico e un porticciolo sul mare Adriatico, dove i Veneziani e i Francesi vengono a caricare l’orzo, che cresce in grande abbondanza in queste zone. La Cattedrale non ha niente di curioso. In una delle vie principali c’è una statua colossale, che si suppone sia di Eraclio, alla quale hanno messo in mano una croce: le gambe sono moderne e l’insieme è di fattura molto rozza.
Il giudizio sulla statua di Eraclio, piuttosto impietoso, è addolcito dal bellissimo acquerello del Ducros. Proseguendo nella lettura, troviamo un accenno ad uno dei problemi più diffusi fra i viaggiatori del Settecento: la mancanza, diremmo oggi, di “accoglienza turistica”.
Niente di più sordido, di più fastidioso, di più veramente spagnolo del nostro albergo: pranzammo e cenammo in una grande cucina, magazzino generale di tutti i tipi di spazzatura, accanto a noi i mulattieri: tanto che il vento e la pioggia che passano per le fenditure che il tempo ha fatto al tetto della casa, lasciavano passare di qui e di là pezzi staccati nella nostra zuppa o sui nostri spezzatini. Abbiamo avuto modo di convincerci di persona che i letti che ci erano stati assegnati servono da abitazione ordinaria ad una buona parte delle cimici della città.
Si noti che per dire “sordido, sporco”, l’Autore dice “spagnolo”.
Per fortuna, a nobilitare il racconto, interviene un altro bellissimo acquerello del Ducros
Aveva piovuto quasi tutta la mattina, conseguenza dovuta all’intercessione di una Madonna…. che ci avevano mostrato nella cattedrale di Barletta. L’avevano trasportata tre giorni prima da una cappella situata a due miglia dalla città, con una grande processione, per ottenere grazie a lei la pioggia che mancava da qualche tempo nella zona.
In effetti, le due Cronache barlettane del Settecento, l’Anonimo 1731-1782 e la Cronica di Camillo Elefante (1795-1813) attestano che, di fronte a qualunque calamità naturale, in qualsiasi momento di difficoltà grave per la Città, i Barlettani portavano in processione la Madonna dello Sterpeto, al di là delle celebrazioni canoniche. Non sfuggirà al lettore il tono un po’ ironico del narratore, che ricorda George Berkeley davanti al priore del Convento dei Teatini... Incontreremo di nuovo la comitiva olandese nel nostro excursus sui viaggiatori stranieri del Settecento.
Prof. Michelangelo Filannino
Redazione