Attualita
domenica, 17 gennaio 2021
10:46:00
Tappa a Barletta per il viaggiatore Galanti: "Abbonda sopra tutte le altre di monasteri"
Molto interessante il giudizio sulle famiglie nobili: "a Barletta a differenza degli altri esercitano l'agricoltura"
Giuseppe Maria Galanti (1743-1806), molisano, complessa figura di intellettuale, fu allievo dell’economista Antonio Genovesi. Convinto sostenitore del ruolo storico della monarchia borbonica, con “Della descrizione geografica e politica delle Sicilie” fornisce la prima moderna analisi geografica e socio-politica del Regno di Napoli, basata su questionari preparatori e la visita dell’Autore.
Siamo nel maggio 1791. Galanti ha già visitato la Puglia meridionale ed ora passa a descrivere la Puglia Peucezia, corrispondente grosso modo alle attuali province di Bari e Barletta/Andria/Trani. Scrive il testo proprio a Barletta, ospite di qualche importante famiglia, probabilmente legata da una comune appartenenza alla Massoneria, come spesso avveniva nel XVIII secolo, garantendo accoglienza e sicurezza ai viaggiatori.
La m[aestà] v[ostra] per mezzo del Supremo consiglio di Azienda si degnò comandarmi, che nella fine dell’inverno di questo anno mi fossi rimesso in viaggio per osservare lo stato economico e politico delle province di Puglia e di Abruzzo... In esecuzione di tali sovrani comandi io partii da Napoli il dì 15 marzo, ed ho impiegati due mesi a riconoscere lo stato delle due province di Lecce e di Trani... Al presente mi fo ad eseguire l’onorevole incarico per la provincia di Trani, o sia della Puglia Peucezia.
La relazione è divisa in sei capitoli: stato naturale, stato politico, stato de’ prodotti e dell’agricoltura, arti e commercio, stato delle popolazioni, istituti costumi ed usanze.
Galanti riteneva che tutte le città della Puglia soffrivano per “la dipendenza nella giustizia e nell’economia da lontani tribunali della capitale”, “le leggi della polizia ecclesiastica” “i costumi” e “la distribuzione delle terre ed il difetto di proprietà”..
Tali problemi erano però più accentuati nelle città baronali, feudali, meno popolose, più arretrate, più oppresse delle città regie o demaniali. Barletta era città regia, come altre città litorali ma brillava fra queste, secondo il Galanti, per una serie di ragioni che la Descrizione evidenzia con chiarezza.
Anche il Galanti fu stupito dal disboscamento feroce del territorio:
Da Barletta e da Canosa per tutta la parte mediterranea della provincia abbondano i pascoli, le coltivazioni de’ frumenti e delle civaie [legumi]. ... Questi luoghi amano i boschi ed intanto si coltivano a sementa con poco frutto. E’ questa una altra pruova che mostra a quale segno s’ignora nelle province la buona economia. Pochi boschi vi sono, de’ quali il più esteso è quello di Gioia che si è reso celebre per li crassatori che spesso vi si annidano. I boschi sempre più si distruggeranno, poiché non abbiamo statuti, che ne’ luoghi opportuni ne curino la riproduzione. Si sente sempre più il difetto delle materie combustibili così necessarie alla sussistenza, ed ho veduto che un miserabile frutice, quale è il timo supplisce in parte a questo bisogno. Per gli edifici, senza l’abete di Venezia e di Trieste non si avrebbe niun materiale da costruzione…
La coltivazione principale della Peucezia è quella degli ulivi…
I vini della parte interna sono deboli e cattivi per natural condizione della terra, dove che sono buoni i vini del littorale, e fra questi quelli di Barletta, di Andria e di Trani…
La salicornia è generale sulle spiagge, ma più fra Barletta e il lago di Salpi…
Della pesca delle seppie che si esercita da Barletta a Manfredonia, io ne farò parola nella relazione, che in seguito di questa avrò l’onore di rassegnare a v[ostra] m[aestà] intorno allo stato della Puglia Daunia o sia della Capitanata..
Su questo Galanti dirà che era praticata l’essicazione delle seppie.
Quanto alle arti e manifatture di commercio, si fabbricano panni grossolani e tele grossolane da per tutto .. poche fabbriche di cipro [cipria] in Barletta..
Le fabbriche di acquavite si moltiplicano sempre più, ed i francesi ne hanno stabilita una nelle forme a Barletta…
Sebbene il littorale di questa provincia sia coperto di città culte e popolose, piene di cittadini ricchi e piene di lusso, talvolta in alcune di esse non esiste una stamperia…
Gli altri luoghi di commercio sono Barletta, che ha un piccolo lazzaretto di contumacia, Trani, Bisceglie e Monopoli. I primi tre esercitano il traffico di grani più che di altro…
Barletta ha un molo aperto, e questo genere di costruzione a me pare il solo che la natura in tutta la spiaggia possa consentire.
Passando a descrivere la popolazione Galanti osserva in Barletta un fatto assolutamente originale:
Barletta e Bari abbondano sopra tutte le altre di monasteri. Esse sono le città più popolate, poiché la prima ha 15.975 anime e la seconda 17.885. Barletta racchiude nel suo seno oltre le dodici giurisdizioni ordinarie più di 150 canonici, fenomeno forse unico in tutto il mondo, avendosi riguardo alla sua popolazione.
Sono confermate le impressioni di H. Swinburne:
Sopra tutte le città della Puglia Barletta ha un’aria grandiosa per la sua costruzione ma ha più apparenza, che sostanza. Molte case levantine [dell’altra sponda dell’Adriatico] vi sono stabilite, che esercitano un commercio che non sanno esercitare i propri cittadini.
Molto interessante il giudizio sulle famiglie nobili di Barletta:
Trani, Bari e Bitonto si pregiano principalmente di famiglie nobili, le quali si studiano d’imitare in tutto la vita de nobili della capitale e di vizi che degradano talvolta la natura umana.
I nobili di Terlizzi e di Barletta a differenza degli altri esercitano l’agricoltura
Si aggiungono poi alcune significative annotazioni antropologiche:
Questi provinciali sono … umani, civili, socievoli, docili alla voce del magistrato, disposti alla lubricità [oscenità, volgarità] , industriosi dove gli oggetti destano l’attività dell’uomo, senza di che cadono nell’inerzia. …
I delitti atroci sono rari, gli abigeati frequenti, frequenti gl’infanticidi. ..
Generalmente le donne sono più ardite che belle nella Puglia, generalmente il costume è licenzioso, ed in alcuni paesi i maritaggi si fanno rari anche nella bassa gente. Il numero de’ fanciulli esposti è grandissimo.
Fuori di Barletta, di Trani e di Bitonto, generalmente le città sono sporche all’eccesso e ripiene d’immondizie….
A Barletta solamente ho trovato disposto un orfanotrofio e pare che dovesse avere gran successo per la buona educazione di una classe troppo trascurata.
Qui Galanti allude al Monte di Pietà, che intanto era stato trasferito nel Collegio dei Gesuiti. Il Monte di Pietà era all’epoca un educandato femminile con un laboratorio tessile: un’istituzione rara, vero e proprio vanto di Barletta, segno del filantropismo della nobiltà e del ceto medio locale.
Prof. Michelangelo Filannino
Redazione