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mercoledė, 7  aprile 2021



08:00:00
"Barletta: una città soffocata dal cemento": una riflessione del Collettivo Exit
"Con la proposta di spostare il supermercato avrebbero vinto comunque"



"È diventato lo "scandalo" degli ultimi giorni, lo sconcerto che attraversa la popolazione barlettana;stiamo parlando del permesso rilasciato per costruire un ipermercato Lidl di fianco al castello svevo di Barletta.
Una questione che sta mettendo in forte imbarazzo l'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Cannito e la classe politica che lo sostiene". A scriverlo è il Collettivo Exit di Barletta.

"Come al solito in questi casi si mette in moto il gioco delle parti, con un pezzo della maggioranza che si attiene alle carte asserendo che tutto è in regola e chi usa la solita manfrina prendendo le distanze da questo provvedimento facendo finta di non saperne nulla. Uno spettacolo visto e rivisto negli ultimi 20 anni nella nostra città che di situazioni simili alla costruzione dell'ipermercato Lidl ne ha viste tante.

Si potrebbe partire dai piani di recupero urbano dei primi anni duemila che in un sol colpo cancellarono nella prima 167 le aree destinate a verde, trasformandole in aree edificabili con massiccia colata di cemento,in un quartiere ad alta densità abitativa.

Continuando con i permessi a costruire a ridosso della Cementeria e della Timac (permesso sospeso con ricorso al Tar) aziende inserite a livello nazionale nell'elenco delle industrie insalubri.
Senza dimenticare lo scempio andato avanti indisturbato per alcuni giorni all'interno dell'area dell'ex cartiera con l'abbattimento di centinaia di alberi di ulivo, in una città completamente priva di un polmone verde.
Qualcuno potrebbe chiederci cosa c'entrano queste vicende con quello che sta avvenendo in questi giorni.
C'entrano eccome, un filo rosso lega tutte queste storie che seppur diverse hanno un unico comune denominatore.

La capacità di settori economici importanti in combutta con la classe politica di imporre una propria visione di "sviluppo" del territorio. Uno "sviluppo" che ha una duplice funzione, garantire il massimo del profitto e piegare ai propri interessi porzioni di territorio. Tutto ciò avviene qualunque sia l'esito di una vicenda come quella dell'ipermercato Lidl.

Perché la proposta portata avanti con una raccolta firme di uno scambio di volumetrie, cioè far costruire l'ipermercato da un'altra parte, qualora dovesse andare in porto(cosa molto improbabile) non sarebbe una vittoria perché significherebbe un aumento ulteriore delle cubature, con sottrazione di aree magari destinate al verde, in zone già soffocate dal cemento. 

In poche parole avrebbero vinto comunque; allora come se ne esce? Se ne esce mettendo in discussione quel modello di sviluppo che ci hanno imposto e che molti barlettani ormai rifiutano. Un modello, bisogna ricordarlo, che non ha portato nessun beneficio alla nostra città. Bisogna continuare con la mobilitazione per "imporre" al Sindaco Cannito e alla sua maggioranza non lo scambio di volumetrie ma la cancellazione del permesso a costruire.

Non devono essere i cittadini a trovare la soluzione per evitare questo ennesimo scempio.
I modi e gli strumenti che sicuramente ci sono devono essere messi in campo dall'amministrazione comunale".


Redazione



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