“La situazione in cui versano i lavoratori della cultura e dello spettacolo, da oltre un anno e mezzo senza lavoro, impone una seria riflessione sulle modalità con cui le amministrazioni pubbliche si propongono di intraprendere azioni per promuovere e valorizzare la cultura. Ma dopo i titoli di convegni e dichiarazioni stampa roboanti, scopriamo che in Puglia ci sono amministrazioni comunali – per citarne alcune Trani, Barletta e Lecce – in cui si chiede di fare attività culturali senza retribuzione. Gratis”.
È quanto denunciano in una nota congiunta Cgil e Slc di Puglia. “Le misure di sostegno del comparto – aggiungono – sono state insufficienti e hanno escluso molti lavoratori a cui non è stato garantito alcun ristoro o sostegno, essendo sprovvisti della contribuzione minima richiesta per averne accesso”.
Questo, precisano i segretari generali Pino Gesmundo (Cgil) e Nicola Di Ceglie (Slc), “a causa delle modalità con cui per molti di loro si sono svolte in passato le prestazioni, anche per le scelte di molte amministrazioni pubbliche che non hanno contribuito al rispetto della regolarità fiscale e contributiva”.
“Proprio in virtù di questa tragica situazione – proseguono i sindacalisti – rileviamo l’inadeguatezza di queste ‘offerte’ chiedendo a queste amministrazioni comunali un passo indietro per avviare tavoli di confronto con i sindacati, per garantire lo svolgimento degli spettacoli e del rispetto di questi lavoratori, riconoscendo quanto loro dovuto”.