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domenica, 1  agosto 2021



09:31:00
Comitato di quartiere 167: «Amministratori, vi abbiamo osservato e diciamo basta»
La nota del presidente del comitato Giuseppe Dibari



«Abbiamo lottato per evitare che un centro di raccolta rifiuti fosse ubicato in un posto sbagliato. Abbiamo ripetutamente lanciato l'allarme legalità e sicurezza nella periferia. Siamo sistematicamente inondanti di fumi di roghi illegalmente appiccati e molestie olfattive derivanti da non ancora precisati siti. Tralasciando poi una serie di altre innumerevoli criticità, magari più legate all'ordinario». Inizia così la nota di Giuseppe Dibari, presidente del comitato di quartiere zona 167.

«Insomma – prosegue – la periferia barlettana, come il resto della città, rappresenta un vero e proprio giacimento di problemi gravi che ostacolano il pacifico e sereno vivere quotidiano dei cittadini. I cittadini a tale scopo hanno inteso eleggere delle persone che fossero in grado di amministrare nel loro interesse la città e porre rimedio alle criticità enunciate.

E invece? Accade che, ancora una volta, questi amministratori eletti abbiano tradito la fiducia accordata dai liberi cittadini, abbiano tradito le attese di tante famiglie, imprese, tessuto associativo, accanendosi solo in uno spettacolo di spregevole fattura con accuse e controaccuse, attardandosi in comunicati e controcomunicati ammantati di falsità, ipocrisie, insulti, relegando nell'irrilevanza totale le istanze dei cittadini e ponendo all'apice delle loro aspirazioni le spartizioni, il potere, il primato personale.

Noi cittadini non siamo una inutile presenza nella città di Barletta. Noi siamo la città di Barletta e, se questi "ciarlatani" non l'avessero ancora ben compreso, lo comprenderanno per lo sdegno, per il ribrezzo che stanno provocando tra i cittadini che certamente stanno mostrando un senso civico troppo a lungo sottostimato o vilipeso e che vogliono dire "BASTA!" al dilettantismo politicante.

Abbiamo capito che non siete all'altezza di amministrare e non ci riferiamo ad una parte piuttosto che ad un'altra, bensì abbiamo realizzato che nella totalità degli eletti non vi sono le adeguate capacità per risolvere le criticità che i cittadini da tempo evidenziano.

Vi abbiamo eletti noi, cittadini (che siamo i datori di lavoro di chi amministra), e non abbiamo esitazione alcuna ad ammettere l'errore clamoroso. Abbiamo sbagliato e in molti casi ci avete indotto all'errore con le lusinghe, con le solite promesse, con la questua da mendicanti. Vi abbiamo osservato dentro le aule istituzionali dove avete dato spesso il peggio di voi stessi quando vi occorreva, e dare il meglio fuori con le inutili passerelle o iniziative prive di ogni valore o significato qualificato, magari solo per farvi una foto indossando la fascia tricolore passata di rappresentante in rappresentante.

Nemmeno il momento storico straordinario, fatto di estrema sofferenza per molti, vi ha indotti ad un atteggiamento più responsabile e più riguardoso nei confronti di una popolazione in sofferenza. Avete mostrato cinismo e diremmo anche sadismo e questo determina una inevitabile rottura, diremmo definitiva, tra amministrati ed amministratori.
I cittadini oramai stanchi. Auspicano una radicale svolta sia delle "liturgie" (oramai da medioevo) della politica e soprattutto nei fatti concreti che riguardano la città tutta, ma essenzialmente la quotidianità di ciascun cittadino».


Redazione



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