Politica
venerdė, 27 aprile 2018
11:03:00
Legge 199: le proposte di UILA-UIL PUGLIA
Dalla CGIL solo demagogia
"Purtroppo non parliamo la stessa lingua, stravolgere la realtà è pura strumentalizzazione…" queste le dichiarazioni del Segretario Generale della Uila di Puglia Pietro Buongiorno all’indomani della pubblicazione dell’articolo sulle Misure di contrasto al caporalato, pubblicato sulla GDM del 25 aprile scorso.
"Nessuno ha mai chiesto un’ennesima cabina di regia, si auspica semplicemente una presidenza politica affidata al Ministro per le Politiche Agricole, con la partecipazione del solo sistema di imprese e sindacato e convenzionata con l'Inps per l'uso delle banche dati; abbiamo chiesto di affidare la gestione della rete sul territorio alle parti sociali, con convenzioni con i Comuni per i trasporti dei lavoratori e con gli enti bilaterali per la gestione operativa. Quindi un rafforzamento aderente alla realtà, di quanto già previsto dalla Legge 199. Crediamo sia necessario introdurre alcuni importanti correttivi, sia sul versante repressivo che su quello propositivo. E’ una evidente stortura il reato penale anche per una lieve omissione di tipo amministrativo, solo perché reiterata.
Bisogna innanzitutto stabilire un discrimine tra aziende che operano in un regime di sostanziale legalità da quelle che operano in condizioni di sfruttamento e illegalità. Per questo chiediamo di definire la casistica dei diversi livelli di gravità degli indici di sfruttamento previsti dalla legge. Sarebbe auspicabile, infine, l’introduzione di un marchio etico e di una premialità, sotto forma di sgravi contributivi, per le aziende che assumono manodopera attraverso la Rete. Paragonare una proposta di correttivi alla legittimazione dei caporali è frutto di posizioni demagogiche.
La Flai - Cgil continua a sostenere l’utilizzo delle liste di prenotazione, anche se dal 2011 si sono rivelate uno strumento fallimentare. Il sistema del collocamento pubblico non funziona: basti pensare che solo lo 0,3 % del PIL Italiano viene investito sul funzionamento dei centri per l’impiego. Oggi il rapporto funzionari - disoccupati dei centri per l’impiego è di 1 a 151 in Italia, di 1 a 450 in Puglia. Riteniamo pertanto che sperimentare modelli più efficaci, con il coinvolgimento di organizzazioni datoriali e sindacati, affidati magari alla gestione degli enti bilaterali agricoli, sia lo strumento attraverso il quale tutti possano assumersi le proprie responsabilità.
Redazione