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giovedė, 28  aprile 2022



17:44:00
Mennea risponde a Cascella: “La mia non è una guerra solitaria"
"La verità è che proprio questi metodi antidemocratici hanno spaccato il centrosinistra"



“Non mi sorprende affatto che la Segretaria cittadina del PD di Barletta sia totalmente incapace di opporre serie argomentazioni politiche alla mia legittima richiesta di rispetto delle regole e alla mia richiesta di coinvolgimento democratico degli elettori del PD nella scelta fondamentale del candidato sindaco della nostra città”, dichiara il Consigliere regionale Ruggiero Mennea.

“La mia non è una guerra solitaria fine a se stessa al PD regionale e locale, ma –insieme a tanti altri dirigenti ed eletti pugliesi del PD– è la ferma volontà di non veder snaturato il nostro partito e di non vederlo ridotto a mero strumento elettorale, eterodiretto da chi imbarca allegramente esponenti di centrodestra e che erano opposti al PD nella scorsa consiliatura, come invece sta accadendo a Barletta e in altri comuni della nostra regione.”

“In merito al presunto coinvolgimento di alcuni iscritti al PD – miei amici – nelle primarie del terzo polo,  - prosegue Mennea - non sono abituato ad avere al mio fianco soldatini che ubbidiscono agli ordini di un capo. I miei amici sono liberi, hanno un pensiero autonomo ed uno spirito critico ed interpretano il loro ruolo in maniera incondizionata. Comprendo che la Segretaria Cascella faccia fatica a comprendere questi concetti ma la invito a non fare illazioni gratuite sulla mia persona.”

“Per quanto attiene alle mie candidature non legittimate – a suo dire – dalle primarie, sono lieto che la Segretaria abbia finalmente scoperto che esiste uno Statuto del PD e che l’abbia addirittura letto. Tuttavia finge di ignorare che mai, dalla nascita del PD fino ad oggi – eccetto un’unica volta in cui sono state celebrate a livello nazionale le c.d. “parlamentarie” – non si sono mai svolte primarie per selezionare i candidati al Parlamento Europeo e nazionale, al Consiglio regionale e al Consiglio comunale.”

“La Segretaria non può altresì ergersi a vessillifera della trasparenza quando ancora oggi, a distanza di settimane dalla mia legittima richiesta, non ha ritenuto di fornirmi il fantomatico verbale della riunione del direttivo che avrebbe deliberato la non volontà di celebrare le primarie. Procedura illegittima dal punto di vista statutario, presumibilmente sanata in maniera raffazzonata attraverso una sorta di ratifica postuma da parte degli iscritti, che non sarebbero mai stati coinvolti se non avessi presentato ricorso alla Garanzia nazionale. Se la Segretaria è così convinta che il candidato sindaco scelto tra pochi intimi è il migliore in assoluto per storia, esperienza e credibilità, non avrebbe dovuto avere timore di sottoporlo al vaglio di tutti i nostri elettori.

La verità è che proprio questi metodi antidemocratici hanno spaccato il centrosinistra, perdipiù contravvenendo alle indicazioni della Segreteria nazionale e del Responsabile nazionale degli Enti Locali, On. Francesco Boccia. Tutto il resto sono chiacchiere al vento e polemiche di bassa cucina. Il partito dovrebbe occuparsi invece della gestione della Provincia, governata da una parte del PD, che è oggetto di attenzione e che non mi sembra si stia distinguendo per capacità di amministrare.”

“Spero  - conclude il Consigliere Mennea - che la conduzione di questo partito, che negli ultimi anni si è distinto per l’assenza totale di iniziative politiche pubbliche sui temi che riguardano la nostra città e che viene sballottato a destra e a manca a seconda dei voleri di chi guida dall’alto le scelte istituzionali, non incappi in qualche incidente di percorso perché, laddove dovesse accadere, tutta questa classe dirigente che sta portando allo sfascio il Partito Democratico dovrebbe risponderne in prima persona e chiedere scusa alla città.”
 


Redazione



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