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Politica
lunedė, 28  ottobre 2019



19:15:00
Nomine e cambi di casacca ma la città è ferma
Coalizione Civica non ci sta!



Ci risiamo, a Barletta la musica è sempre la stessa: il Sindaco Cannito dopo aver promesso discontinuità
rispetto al passato si scopre esserne un’esatta copia. Cambiano i sindaci ma attori e metodi sono sempre gli stessi: Il valzer degli assessori è una pratica antica nella nostra città e gli appetiti personali da soddisfare vengono sempre dai pochi che spesso nell’ombra fanno e disfanno a proprio piacimento.

Per non parlare della favoletta di certe liste civiche che in realtà altro non sono che un riciclaggio dei partiti
per nascondere la propria vera identità, di cui forse si prova imbarazzo. Non stupisce che, in occasione delle tornate elettorali che contano, tutti i nodi vengano al pettine e che, tanto per fare un esempio, il vicesindaco Marcello Lanotte, dopo aver cambiato svariate casacche passando da destra a sinistra e viceversa,decida di comunicare con una conferenza stampa la propria adesione a Forza Italia.

Esiste una vera e propria questione morale: i metodi con cui si fa politica e la concezione della politica
stessa stanno portando a un annullamento del dibattito democratico e ad una degenerazione tale che si
può dire di tutto e fare di tutto. Sono emblematici, in questo senso, i due cambi in giunta in rapida successione, non motivati dal Sindaco e messi in atto con metodi quasi triviali. Ma non è tutto: le
dichiarazioni del sindaco in entrambe le situazioni sono forse ancora peggiori. Con un candore disarmante il
Sindaco, responsabile delle nomine in giunta, ammette in Consiglio Comunale che ha solo risposto al diktat
di una delle forze politiche che lo sostiene, nominando la dott.ssa Carbone e contestualmente dichiara che
sa bene che è un’assessora che “non ha la competenza che vorremmo”. Ancora peggiori sono le ultime
dichiarazioni rilasciate alla stampa in occasione della nomina del neo assessore Salvemini che danno un
quadro impietoso della situazione: il sindaco alla stampa parla di “miseria umana” e di 20 consiglieri di
maggioranza che “rivendicano posizioni” mossi da “bisogni propri”, senza che tali gravi affermazioni
producano azioni concrete. Tutto va invece dimenticato in fretta e, dopo ogni sfogo, la polvere nascosta
sotto al tappeto.

Se invece a Barletta la politica agisse in maniera trasparente, due cambi in giunta sarebbero stati al centro
del dibattito pubblico e sarebbero stati politicamente argomentati e giustificati. Ci saremmo aspettati che i
nuovi assessori fossero andati di pari passo con nuovi obiettivi da raggiungere, azioni strategiche da
mettere in atto. Ma nel valzer della poltrona di Cannito non c’è spazio per le questioni concrete e i
problemi che i cittadini vivono quotidianamente. A un anno e mezzo dell’insediamento infatti, senza potersi
più nascondere dietro il poco tempo a disposizione, delle linee di mandato scritte ed approvate dalla
maggioranza è stato realizzato poco quanto niente, mentre in città i problemi vecchi si acuiscono e ne
nascono di nuovi.

Insomma, della “Coalizione del Buon Governo” non resta né la coalizione, disgregata in una somma di 20
portatori di “bisogni propri”, né il governo, con un’amministrazione inesistente su una serie di questioni
cruciali, né tanto meno l’aggettivo “buon” che frettolosamente Cannito si era autoattribuito in campagna
elettorale e che invece i cittadini stanno rimandando al mittente.

Oggi ci chiediamo: è questo l’unico modo per amministrare la cosa pubblica? Non c’è altra scelta per la
nostra città? Sin dal lancio della nostra campagna elettorale avevamo messo in guardia dai rischi delle “grandi ammucchiate” senz’anima e non a caso abbiamo messo in campo un altro metodo, diametralmente
opposto: un confronto pubblico e costante, aperto e trasparente con tutta la città. A Barletta esistono
centinaia di cittadini che hanno a cuore le sorti dell’ambiente, dei servizi pubblici, dell’occupazione,
persone che vanno ascoltate e coinvolte nelle decisioni che contano. Questo rimane il nostro metodo per
individuare priorità ed obiettivi e per costruire un’alternativa all’attuale modo di vivacchiare.

Nelle prossime settimane torneremo a discuterne pubblicamente con la cittadinanza per dimostrare che non
tutto è perduto e che Barletta merita di meglio.


Redazione










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