«Ancora oggi, Italia Viva e Azione, nonostante i continui appelli al buon senso che vengono loro rivolti, continuano a dire “mai e poi mai con Michele Emiliano”. Il Pd fa bene a sollecitare una comune riflessione sul futuro della Puglia: ma noto che le troppe sollecitazioni rischiano di sortire l’effetto contrario - scrive in una nota stampa Mario Loizzo».

«A campagna elettorale ormai avviata, gli inviti continuano ad essere accorati e numerosi: ma temo, purtroppo, che rischieranno di rimanere inascoltati. L’elettorato progressista sa molto bene a cosa si va incontro se la Puglia tornasse al passato: perciò la scelta è tra rafforzare la coalizione di centrosinistra o percorrere le vecchie strade delle vendette. Lo si nota dalle risposte astiose agli inviti all’unità,da parte di quelle forze che a Roma governano col Pd: perciò, è lecito supporre che il problema della Puglia, per loro, è un problema personale e, com'è noto, il personalismo uccide la politica.

Se lo scopo di questa strategia è quello di costringere al ritiro il candidato democraticamente eletto da 80mila pugliesi alle primarie, sappiano che si stanno infilando in un vicolo cieco. Le loro continue proclamazioni di riformismo appaiono vuota retorica, perché una forza autenticamente riformista, non afferma le sue ragioni facendo vincere gli avversari, perché in tal modo essi dimostrano non di volersi battere per il futuro della Puglia, ma di voler ristagnare sulle polemiche del passato. Una forza autenticamente riformista, se ha qualcosa di nuovo e di diverso da proporre, si confronta dentro una coalizione che solo se vince può realizzarle: diversamente parliamo di tafazzismo.

Perciò, io credo che il compito della coalizione di Centrosinistra è sì quello di continuare a lavorare per allargare il campo delle alleanze, ma anche quello di costruire con serenità e responsabilità una proposta programmatica che faccia tesoro degli errori e dei ritardi, recuperando autostima e fiducia nelle proprie possibilità. Il resto, lo faranno i pugliesi il 20 settembre».