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mercoledė, 6  dicembre 2017



13:00:00
Commissione poco produttive
La denuncia degli attivisti 5 Stelle




Come si può verificare la produttività dei consiglieri comunali? Che lavoro svolgono per il miglioramento
delle condizioni di vivibilità nella nostra città? I quarantotto euro a cui hanno diritto per ogni riunione di
commissione consiliare della durata media di quasi un'ora, sono ben spesi?
Per rispondere a queste domande, la collettività ha a disposizione uno strumento fortemente voluto dal
Movimento 5 stelle che nel novembre di tre anni fa in consiglio comunale, fece approvare una mozione
denominata "Amministrazione trasparente".
La proposta, votata a grande maggioranza dai consiglieri presenti con i soli pareri contrari di Michele
Lasala, Maria Campese e Pier Paolo Grimaldi, impegnava l'amministrazione comunale e i presidenti delle
commissioni consiliari ad attivarsi in tempi brevi affinché si pubblicassero tutti i verbali delle sedute di
commissione sull'Albo Pretorio on-line.
In quanti hanno tenuto fede a quell'impegno, anche se non obbligatorio? Quanti ritengono che la
trasparenza sia un elemento centrale dell'operato di qualsiasi compagine politica?
I dati ricavati dal sito istituzionale del Comune sono imbarazzanti: appena il 53% di verbali resi pubblici
relativamente alle sedute svolte da gennaio 2015 a luglio 2017.
Solo la II commissione "Attività produttive" li pubblica con regolarità certosina*; un paio, "Ambiente" e
"Cultura" si "dimenticano" di farlo una volta ogni dieci incontri, mentre sei commissioni permanenti su
nove ne pubblicano meno della metà.
La commissione peggiore da questo punto di vista è la V, "Pianificazione del territorio", presieduta da
Antonio Santeramo del Partito Democratico e formata dai consiglieri Alfarano e Dicorato del gruppo
misto, Campese (Sinistra Unita) e Ventura (PD): appena il 9% di pubblicazioni corrispondente a dodici
verbali su centotrentaquattro sedute.
Dai verbali di commissione si possono dedurre importanti informazioni: gli argomenti trattati, le posizioni
dei partiti e dei consiglieri sui singoli temi, l'assiduità degli incontri che non sempre va a braccetto con
l'operatività, le presenze dei consiglieri, la durata e la qualità dei lavori.
Senza volerci addentrare nel merito dei verbali che con una certa frequenza risultano striminziti e poveri
di contenuti, evidenziamo lo stacanovismo delle commissioni "Controllo e Garanzia", e "Attività
produttive" rispettivamente con 220 e 213 sedute svolte in poco più di due anni di attività
dall'approvazione della delibera. Sicuramente avranno prodotto una mole di lavoro enorme a fronte dei
circa 10.000 euro lordi di gettoni di presenza percepiti in media da ciascun consigliere.
Il nostro auspicio è che i cittadini possano cogliere l'opportunità di utilizzare questo strumento come un
indice della trasparenza e qualità della macchina politico-amministrativa barlettana: se riterranno
soddisfacente il lavoro dell'attuale classe politica, potranno decidere di riconfermarla; altrimenti potrebbe
essere l'occasione buona per regalarsi finalmente un'amministrazione a 5 stelle.


*Nota per redazioni:
Una curiosità sulla II commissione presieduta da Pietro Sciusco (Sinistra Unita): tra il 2015 e metà 2016
aveva fatto pubblicare un verbale su oltre cento sedute e solo a seguito di una discussione su una rotonda
di via Madonna della Croce è emersa sulla stampa la totale mancanza di trasparenza. Da allora è stato
profuso il massimo impegno tanto da passare dall'1% al 99% delle pubblicazioni.
Potrebbe essere un bel precedente da cui possono trarre spunto tutte le altre commissioni deficitarie
come "Affari generali" (I), "Affari finanziari" (III), "Sociale" (IV), "Lavori Pubblici" (IV) e "Controllo e
Garanzia", gestite dai presidenti Bruno (PD), Dicataldo (Buona Politica), Grimaldi (Area popolare), Basile (Adesso Puoi) e Marzocca (Socialisti) che si fermano rispettivamente al 40%, 34%, 45%, 31% e
22% di pubblicazioni.

Savio Chiariello, Emanuele Caldarola e il gruppo attivisti 5 stelle Barletta


Redazione










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