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lunedė, 19  aprile 2021



08:30:00
"I dirigenti devono difendere l'interesse pubblico": nota del consigliere Filannino
"Inquietudine ed amarezza nel leggere di un Sovrintendente che avalla uno scempio"



Come consigliere comunale, come dirigente scolastico e come cittadino ritengo doveroso commentare la seduta del Consiglio comunale di Barletta del 16 aprile 2021. A scrivere le osservazioni è il consigliere comunale Michelangelo Filannino di Coalizione Civica.

"Come consigliere comunale ho dovuto assistere all’ennesimo spettacolo degradante di una Giunta e di un Sindaco che esprimono chiaramente a cosa porta un falso civismo populista, familista e, in relazione alla costruzione del supermercato innanzi ai bastioni del Castello, francamente inquietante. Inquietante perché, nella peggiore delle ipotesi, dovremo sopportare per sempre uno scempio e saremo a lungo negli annali dell’urbanistica come esempio di come non si deve progettare una città; nella migliore, pagheremo danni molto ingenti, come per la vicenda dell’abusivismo edilizio a Montaltino, di cui, fra l’altro, fu protagonista anche l’attuale Sindaco. Errare humanum est, bis diabolicum.

Al centro della questione c’è un Sindaco che dice o fa finta di non aver saputo e due dirigenti comunali a cui desidero rivolgermi non da consigliere comunale, ma da dirigente scolastico.
I due colleghi dicono che le carte sono a posto, che le procedure sono state rispettate, che non potevano non approvare l’iter procedurale e che non era loro dovere avvisare il loro Sindaco, che, ricordiamolo, è il loro referente sul piano disciplinare. Se le carte e le procedure sono a posto lo dirà, si spera, un organo terzo e indipendente. Quello che, invece, i dirigenti non possono ignorare è che la loro azione deve rispondere, negli obiettivi, a criteri di efficacia, efficienza ed economicità e, nei metodi, a criteri di trasparenza e responsabilità. Il fatto che due dirigenti, con specifiche responsabilità nei settori delle attività produttive e dell’urbanistica, uniti ad un Sindaco con specifica delega all’urbanistica, non abbiano sentito l’urgenza di coinvolgere prima di tutto la cittadinanza e poi anche il Consiglio comunale in una decisione così importante è espressione di irresponsabilità e di mancanza assoluta di trasparenza. Questo avrà conseguenze pesanti sul paesaggio urbano e sul futuro della città.

A questa constatazione, a cui invano i Consiglieri di maggioranza e tutto l’apparato comunale tentano di opporre argomentazioni meschine e risibili, i dirigenti contrappongono la sacralità della proprietà privata e degli interessi privati. Questo è disperante. I dirigenti pubblici non possono non sapere che devono prima di tutto tutelare l’interesse generale e che, nel caso del supermercato della vergogna, l’interesse è quello delle future generazioni. I dirigenti pubblici devono difendere l’interesse pubblico con la stessa ostinazione con cui questi due hanno difeso gli interessi di chi è riuscito a prendere un abuso edilizio condonato due volte e a trasformarlo nella gallina dalle uova d’oro, insultando la storia, la cultura e l’identità cittadina. Bisogna dirlo forte tutti insieme: NON è questa la città in cui vogliamo vivere!

Se la Giunta Cannito, come ci auguriamo , finirà presto, la permanenza di questa mentalità per cui si fa scempio dei beni pubblici in nome degli interessi immediati dei privati rischia di compromettere il futuro di Barletta, soprattutto se saranno dirigenti con questa mentalità a gestire i fondi europei.

Come cittadino e come dirigente di un Liceo non posso che esprimere inquietudine ed amarezza nel leggere di un Sovrintendente che avalla uno scempio degno del “sacco di Palermo” e addirittura minaccia chi non condivide le sue bizzarre teorie sulla conservazione dei beni architettonici. Si legga quello che disse un suo illustre predecessore, Riccardo Mola, nel 1975, quando scrisse al Sindaco dell’epoca pregandolo di portare avanti l’istanza di demolizione di quel capannone, giudicandolo “un grave abuso che altrimenti non potrebbe essere sanato dato che lo scrivente sin da ora manifesta parere contrario ad ogni eventuale proposta di concessione in sanatoria”.
 


Redazione



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