Un futuro ancora da scrivere ma tutte le direzioni e le voci porterebbero ad un nuovo proprietario per il Barletta Calcio, si tratterebbe dell’imprenditore Marco Arturo Romano già presidente della Viterbese. Secondo le indiscrezioni giunte alla nostra redazione la trattativa sembrerebbe chiusa, il nodo da sciogliere infatti relativo alle liberatorie dei tesserati sarebbero state ottenute al completo, altro nodo quello della debitoria Iva che dovrebbe restare a capo del presidente onorario Mario Dimiccoli. A Romano toccherà allestire la squadra per l’immediato futuro e sembrerebbe fortemente intenzionato a presentare domanda di ripescaggio. Dall’altra parte però resta alla finestra l’imprenditore Barlettano Michele Dibenedetto che nella tarda serata di ieri ha lanciato un ultimatum in una nota a firma del suo legale rappresentante l’avvocato Michele Cianci: “Dai vari incontri con il sig. Mario Dimiccoli, abbiamo riscontrato, in più occasioni, la propria disponibilità a cedere la società al sig. Dibenedetto. È stato trovato un accordo sulle condizioni, suggellato con una stretta di mano. Il sig. Dimiccoli ha chiesto un ulteriore rinvio per la definizione legale degli accordi a mercoledì. Il dott. Dibenedetto, da parte sua, dichiara di capire il sig. Dimiccoli circa le richieste di rinvio, probabilmente dovute ad altre trattative in atto. Pur capendo il principio “gli affari sono affari” non può fare altro che accettare la data fissata dal sig. Dimiccoli attendendo, fiducioso nella conclusione della cessione. Al fine di dare al Presidente Dimiccoli, la possibilità di meditare con più attenzione sulla cessione, il dott, Dibenedetto attenderà fino il giorno 07.06.2024. Tale data non potrà essere procrastinata, atteso il gravoso impegno per allestire un organico di vertice nonché per verificare la possibilità di un ripescaggio, al fine di donare alla città e ai tifosi una squadra degna della maglia indossata. Decorso invano tale termine, il Dott. Dibenedetto non si terrà più impegnato per l’acquisto della Barletta 1922.”, concludono Cianci e Dibenedetto.